×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
(ASI) - Da tre giorni a questa parte per l’amministrazione Obama è un susseguirsi di conferenze stampa con annunci di possibili attacchi immediati alla Siria di Bechar Al Assad. Più passa il tempo e sempre maggiori interrogativi nascono sul tipo e modalità di intervento. Alla versione USA di bombardamenti mirati, probabilmente volti ad annientare ogni capacità offensiva “pesante”, si contrappongono, in particolare, il quasi certo veto Russo in ambito Consiglio di Sicurezza e la minaccia dell’Iran di allargare il conflitto interno siriano ad aree e Stati limitrofi. Inoltre, l’UE ne esce al momento più confusa che mai, con le singole nazioni schierate in ordine sparso e senza chiari intendimenti. In tutto questo, sembrerà strano, finalmente l’Italia (la politica estera italiana è rimasta offuscata e oscura per oltre due anni), attraverso il ministro Emma Bonino, lancia un chiaro segnale di “intervento condizionato da una delibera delle Nazioni Unite”. Giustissima soluzione!

 

Nel complesso, però, il quadro internazionale ne esce impacciato, a disagio, in difficoltà e con molte perplessità sull’intervento armato. Il perché trova la sua motivazione principale nel forte sostegno che gli USA, insieme al Qatar e all’Arabia Saudita, hanno dato, e continuano a farlo, alle forze di opposizione siriane (il Consiglio Nazionale Siriano, CNS, con base in Turchia). Tra queste, infatti, non si può ignorare la presenza di più di 16.000 Jihadisti salafiti, provenienti da Libia, Tunisia ed Egitto. Tra l’altro, i primi beneficiari di un mancato intervento USA sarebbero proprio i jihadisti, che sino a oggi hanno potuto mostrare la loro “animale ferocia” e l’assoluta mancanza di rispetto umano, solo trincerandosi dietro il mancato intervento delle forze occidentali, così come è stato per la Libia, l’Iraq e l’Afghanistan, che li ha portati ad agire solo spinti dalla loro “fede”: unico mezzo per adire a ristabilire l’Islam, in tutta l’area. E’ sempre più evidente che la società civile (o quello che resta!) siriana deve ahimè fare i conti con questi fanatici, che affermano con sempre maggiore insistenza la loro volontà verso l’imposizione di un nuovo regime islamista.

Ma è altrettanto evidente che la politica interventista USA (Iraq, Afghanistan, Libia) o l’alternativa del “leading from behind” attuata nell’itera area Mediterranea, hanno fatto acqua in maniera esorbitante. Senza dilungarci in analisi strategiche d’interrelazione con potenze regionali, quali possono essere Iran e Arabia Saudita e Qatar, con i riflessi cui l’UE, Italia in prima fila, ha dovuto sottostare per l’aumentato flusso di profughi sopraggiunto, basti osservare quanto in atto in Egitto e in Tunisia per rendersi conto del fallimento della politica di sicurezza degli USA nell’area. Ancora una volta, come sempre lo è stato in passato, gli USA propongono “cambiamenti” all’insegna della democrazia e della libertà, senza comprendere a quale interlocutore stanno parlando. O, meglio ancora, non tenendo conto del retaggio culturale e del sistema di vita, se non giuridico-istituzionale, dei paesi oggetto d’intervento, completamente differente dalla cultura occidentale e, ancor di più, da quella USA. In particolare, per l’intero quadro geostrategico “arabo”, l’Egitto e la Tunisia, ma anche la Turchia sotto molti altri aspetti, ne stanno dando ampia dimostrazione, il retaggio culturale è un elemento imprescindibile su cui bisogna innestare qualsiasi forma di cambiamento.

E allora come operare in Siria? Lo scenario, oltre alla già complessa presenza di Jihadisti, mostra altre forme di complessità. Innanzitutto gli scontri tra le differenti fazioni si sono allargati a tutto il territorio nazionale e, da entrambe le parti, si minaccia di estenderlo alla Giordania (lunga mano dell’Arabia Saudita e terra di maggiore presenza di sfollati siriani) e al Libano (da sempre nell’occhio di Assad per la realizzazione della grande Siria). E’ quindi difficile ipotizzare un intervento “pacificatore” di un contingente di “pace” multinazionale, se non con un certo “accordo” tra le forze governative e l’opposizione. Eppure, questa appare la soluzione politico-diplomatica più accettabile, nell’intesa che l’eventuale intervento dovrà essere autorizzato dalle Nazioni Unite. Quindi, se ne dovrà prevedere la partecipazione, oltre che delle forze occidentali, anche dei Russi, se non addirittura dell’Iran. Anzi, non è da escludere un contingente di pace con la partecipazione anche di forze di paesi Musulmani. Da un punto di vista ideologico, infatti, la guerra civile in Siria, appare sempre più una guerra di religione: un fatto interno all’Islam. Quindi, sebbene non sia possibile oggi ipotizzare un’evoluzione pacifica del conflitto lasciando il contradditorio alle sole fazioni (islamiche) che si fronteggiano, se non altro, che il fronte sunnita – sciita sia finalmente considerato nelle sue componenti (Lega Araba e Iran) per una forte rappresentanza nel processo di pace.

Ancor prima dell’ipotizzato intervento ONU esiste, però, una condizionale ancor più vincolante: far sparire le forze “esterne” alla guerra civile propriamente detta. Cioè, sia gli Jihadisti salafiti sia Hezbollah dovrebbero, previo accordo tra le parti (Assad e CNS), sgomberare l’area e rientrare al più presto nei paesi di origine. Potrebbe questa essere la posizione italiana, se non quella europea, da proporre in sede prima Patto Atlantico e quindi ONU.

Anche in questo caso, bisognerà comunque pensare a come re-indirizzare i fanatici islamisti alle proprie nazioni di origine. Per Hezbollah non credo sussistano problemi, vista la potente mano iraniana che da sempre li governa. Per i salafiti, credo che un loro rientro in ambito “fratelli musulmani” egiziani o “salafiti” libici o tunisini, mostri da subito qualche problema. Visto che sia l’Egitto che i Tunisini hanno intenzione di dichiarare le controparti “fuorilegge” e “forze terroriste” legate a Al Qaeda! Un bel futuro problema anche per l’Europa.

F

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Pallavolo Superlega. Perugia torna al campionato con un successo netto: 3-0 a Cisterna

(ASI) Perugia,  – Neanche il tempo di rientrare dal Brasile con il titolo mondiale in tasca, che la Sir Susa Scai Perugia riparte esattamente da dove aveva lasciato: vincendo. ...

Centro Coordinamento Ternana Clubs e Terni Digital insieme per il Santa Maria: donate a Oncologia poltrone in ecopelle e strumentazione digitale

(ASI) Terni. Questa mattina il Centro Coordinamento Ternana Clubs Ets e Terni Digital Aps hanno consegnato 24 poltrone in ecopelle per la sala di attesa di Oncologia e installato un'infrastruttura digitale ...

Manovra, Minasi (Lega): sbloccati interventi strategici per territorio, sanità e infrastrutture

(ASI Roma - “Più sicurezza sui nostri mari, meno tasse per chi lavora nella sanità e risposte attese da anni dal mondo della scuola: la Lega porta a casa risultati ...

Nel nome del Codice della Strada”: viaggio sulle strade italiane, dalle prassi negative alla rivoluzione stradale

(ASI) 
La sicurezza stradale è uno di quei temi di cui tutti parlano. Cartelli, autovelox, ztl, limiti, controlli, sanzioni: un sistema che dovrebbe avere un unico obiettivo, ridurre i rischi e ...

Nel nome del Codice della Strada”: viaggio sulle strade italiane, dalle prassi negative alla rivoluzione stradale

(ASI) 
La sicurezza stradale è uno di quei temi di cui tutti parlano. Cartelli, autovelox, ztl, limiti, controlli, sanzioni: un sistema che dovrebbe avere un unico obiettivo, ridurre i rischi e ...

Natale, Tiso(Accademia IC): “Ricordiamoci degli invisibili”

(ASI) “Il Natale è spesso raccontato come la stagione della luce, delle famiglie riunite, dei regali e dei sorrisi. Ma dietro le vetrine illuminate, dietro tavole imbandite e strade festose, c’è ...

Cultura. “Pasolini parla a se stesso”, premiato lo scrittore Michel Emi Maritato

(ASI) “In occasione del Film Festival di Ostia, Michel Emi Maritato è stato premiato per il percorso culturale e artistico legato a “La fine del diverso”, opera che negli anni ha ...

Natale, Confeuro: “Agroalimentare protagonista a tavola: occhio a Italian Sounding”

(ASI) “Le festività natalizie rappresentano da sempre un grandissimo momento di convivialità, condivisione e valorizzazione delle tradizioni culinarie del nostro Paese, in cui l’agroalimentare e il Made in Italy ...

Dibattito sugli aiuti globali: perché la proposta di Reform UK divide il Regno Unito

(ASI) - Reform UK, il partito politico populista di destra guidato da Nigel Farage, ha presentato un piano per limitare il bilancio degli aiuti esteri del Regno Unito a 1 miliardo ...

Legge di Bilancio 2026: le novità su pensioni, bonus famiglie e fisco per imprese

(ASI) - Voto di fiducia del Senato per la nuova Legge di Bilancio 2026, prima del voto definitivo alla Camera atteso entro la fine dell’anno. La manovra è composta da un ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113