(ASI) Esteri - Il recente scandalo del Datagate ,per alcuni ha fatto emergere incoffessabili verità, per altri ha fatto venir fuori oggettive certezze. Stiamo parlando dei rapporti fra Usa ed alleati e su come l'amnministrazione Obama e non solo considera l'Europa. Di come viene visto dalla Casa Bianca il mondo intero e sul vero volto della grande mela. Che gli Usa considerino l'Italia e l'Europa solo piccole provincie dell'impero è cosa nota.
Solo gli sprovveduti credono ancora che i (dis)valori che ci hanno inculcato dal 1945 in poi e "the Us way of life" possano rappresentare il miglior modello di democrazia relaizzato. Solo per i ben poensanti gli Usa rappresenterebbero il migliore dei mondi possibili e come tale un sistema da seguire ciecamente. I fatti ci dicono che non è così. Ne è la riprova le continue contraddizioni politiche e sociali che via, via emergono all'interno degli Stati Uniti e che invece ci rappresentano una realtà diversa da quella che ci vogliono far apparire ed imprimere nella nostra mente. Questo ultimo aspetto deve farci riflettere molto. Un brusco risveglio che ci riporta alla cose effettive e allo stesso tempo ci spinge ad una presa di coscienza. Lo è stato ieri con l'esportazione della democrazia con le armi, lo è oggi con lo scandalo Datagate. Una sorta di ritorno alla passato, al tempo della guerra fredda. Ma questa volta la logica di Yalta non centra. Semplicemente il fatto molto grave in cui gli alleati vengono unilateralmente giudicati inaffidabili dall'amministrazione a stelle e strisce. Perciò per gli Usa è cosa normale spiarli. Poi, quello che stride sono le ridicole scuse per giustificare un fatto molto preoccupante: lo spionaggio degli Usa nei confronti di paesi amici. Infatti per il segretario di Stato americano
John Kerry non è inusuale spiare gli alleati e il fatto che gli Usa intraprendano attività per proteggere la loro sicurezza nazionale. Questo è il primo confuso ed ufficiale commento allo scandalo delle rivelazioni stampa sullo spionaggio americano nelle sedi diplomatiche europee. Il che dimostra chiaramente le difficoltà e le forti critiche a cui l'amministrazione Obama da un po' di tempo a questa parte è oggetto sia internamente e sia dall'estero.
Una domanda sorge spontanea: forse siamo di fronte a qualcosa di più grande e complesso del semplice "Datagate". Una partita tutta interna e che si gioca in seno ai potentati politico-militari-economici statunitensi. Ma una cosa però l'italiano/europeo libero si chiede: potremmo un giorno liberarci dei democratici liberatori e creare l'Europa,una, armata, indipendente e sovrana? Fosse solo per il fatto che gli Usa non si fidano di noi europei, per quale motivo noi dovremmo fidarci di loro...
OcToBer - Agenzia Stampa Italia
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