(ASI) "Ogni giorno I mezzi di comunicazione ci bombardano in modo incredibile sui cambiamenti giunti dopo la tragica esperienza che ognuno di noi ha vissuto in modo differenta a causa del Covid 19.
Ma quanto accaduto cosa comporta in ambito lavorativo ?
E’ chiaro a tutti che quanto accaduto a causa della pandemia, che noi tutti conosciamo, ha portato la rivisitazione delle nostre vite, e degli aspetti socio economici, che prima erano realta’ immutabili, e in un breve lasso di tempo abbiamo assistito alla trasformazione delle nostre abitudini quotidiane, e ne siamo stati stravolti.
Forti di un arretratezza tecnologica, una macchinosa burocrazia, un mancato adeguamento culturale, siamo vittime di un periodo di crisi che erroneamente viene paragonato al periodo noto come:” dopo guerra”.
E’ bene iniziare a far chiarezza, solo l’ apparato finanziario del periodo che stiamo vivendo presenta analogie con quanto avvenuto in passato, oggi le sfide presentano caratteri e variabili piu’ complesse.
Il periodo che abbiamo vissuto ha sottolineato l’ importanza di un adeguata preparazione che non puo’ essere relegata od improvvisata, e’ quindi necessario riimaginare il futuro lavorativo dei nostri territori e delle popolazioni che vi abitano, in modo repentino senza procrastinare, in un presente che ormai ci presenta un conto salatissimo di anni di politiche e accordi sindacali figli di epoche ormai passate.
Abbiamo visto come l’ evoluzione tecnologica ha creato problemi in quelle persone prive di conoscenza o mezzi economici in questo contesto, questo fenomeno che viene chiamato Technical Device, ci ha colpito in modo preponderante, con un massiccio impiego dove possibile del lavoro chiamato Smart Working, oppure in contesti come la scuola dove per l’ appunto vi erano famiglie prive non solo dei mezzi economici per l’acquisto di tali strumenti ma anche delle capacita’ per impiegarli.
Non dimentichiamoci inoltre come l’ impiego di queste apparecchiature ha modificato profondamente tutto un indotto di persone legate all’ attivita’ che prima era in presenza, I genitori che non avevano bisogno di un assistenza per I propri figli oggi invece si trovavano a casa.
La classe degli insegnati che in alcuni casi non era preparata all’ impiego di queste nuove tecnologie in modo cosi massiccio, e un indotto socio economico legato per esempio : “al trasporto, alle attivita’ ristoratrici” solo per citare quelle maggiormente, tangibili in questo frangente, che hanno avuto una drastica riduzione dei propri volumi d’ affari.
Possiamo capire come la chiusura forzata di molte attivita’a causa del pericolo indotto dal contagio del virus covid 19 ha obbligato molte Partite Iva a dover cessare la propria funzione.
Giungiamo a I cosiddetti servizi essenziali che si sono trovati in uno stato di affanno, provocato per l’ appunto come gia’ precedentemente sottolineato, da anni di politiche inefficaci sul piano dello sviluppo economico, uno degli esempi piu’ esplicativi lo abbiamo nei tagli avvenuti in Sanita’, e di come molti servizi siano stati accantonati a causa della mancanza di personale, di organizzazione, e di strutture per combattere una battaglia epocale ! Una situazione grave, che impone le scelte di cui abbiamo precedentemente parlato, e che devono vedere un piano di lavoro basato su prospettive a breve , medio e lungo termine, che contemplino relazioni industriali tra soggetti, per valorizzare il territorio, e le attivita’ che vi sono insediate, che devono necessariamente : “ fare rete” , cioe’ creare quelle sinergie per poter diventare una struttura del complesso sociale importante per offrire servizi. Immaginiamo molto semplicemente come le piccole attivita’ giustamente valorizzate all’ interno dei nostri territori possono diventare effettivamente punti di sostegno per la popolazione !! Un esempio ? L’ anziana Signora che recandosi nel negozio di alimentari sotto casa evita la coda che inevitabilmente si forma fuori dai centri commerciali, gli stessi esercizi merciologici, che possono fornire una rete di servizi piu’ capillare sul territorio , gli esempi sono moltissimi e le dinamiche molto ampie.
Non smetteremo mai di ripetere come la formazione che deve diventare un Must sia necessaria, per poter riqualificare e o semplicemente aggiornare le competenze lavorative in un mondo che e’ sempre piu’ tecnologico.
Abbiamo assistito a misure di delocalizzazione, alla ricerca di un profitto basato sullo sfruttamento di una manodopera a basso costo, che oggi e’ ulteriormente penalizzata, in quegli stessi paesi ,che prima erano meta’ di delocalizzazione, dal fenomeno pressante della domotica.
E impensabile arrestare il progresso, per imporre metriche socio economiche obsolete !
Necessitiamo di coraggio, di azioni e iniziative che valorizzino I territori, politiche pensate per il cittadino e confronti sindacali degni di nota’, non mere contrapposizioni in appoggio di alcuni partiti politici, da talune associazioni di categoria, abbiamo un prepotente bisogno di ridisegnare il nostro tessuto socio economico, e non possiamo attendere chi e’ ancorato ad un passato che ormai non esiste piu’ !"
Confederazione Grande Nord- Bassa Padana (Cremona,Crema,Lodi)