(ASI) Dopo la bomba mediatica dei finanziamenti turchi all'Isis sotto forma di compravendita al mercato nero del petrolio estratto nei territori occupati dai fondamentalisti, si avvicina un nuovo scandalo con notizie ancora più sensazionali: agli acquirenti del petrolio insanguinato dell'Isis sarebbe da aggiungere anche Israele.
Le voci si rincorrono sempre più insistentemente soprattutto negli ambienti della diplomazia europea. Si tratta di fonti confidenziali. Per il momento regna un'estrema prudenza, e nessuno vuole uscire allo scoperto con una notizia talmente clamorosa che, se dovesse essere confermata, potrebbe rimettere in discussione tante cose e verità ufficiali. Poichè è impensabile che lo facciano gli USA-UE, solo la Russia e la Cina possono fornire le eventuali prove attraverso le immagini satellitari. Un dato di fatto certo e incontrovertibile è il basso profilo militare mantenuto finora da Israele nei confronti dell'Isis e viceversa. E' estremamente facile che questa reciproca non-belligeranza dia origine a dubbi e sospetti.
Lucio Esposito - Napoli
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