(ASI) "A Perugia l'immigrazione incontrollata continua ad ingenerare i suoi effetti negativi e pericolosi. Nel capoluogo umbro si ripetono costantemente episodi su episodi di violenza degli immigrati a scapito dei cittadini perugini.

Ultimi in ordine di tempo sono i casi dell'aggressione subita da un agente di polizia da parte di un "presunto" profugo nigeriano, all'entrata di un market di Perugia. Qui il nigeriano di 21 anni ospite di una struttura del Comune perugino, si appostava quotidianamente per chiedere l'elemosina ai clienti del negozio. Ma dopo essersi "distinto" per una fin troppo esagerata insistenza nel richiedere i soldi ai passanti, i gestori del locale hanno prima invitato il migrante a tenere un comportamento più consono, ma vistosi rispondere con insulti e minacce, anche "figurate" con il gesto del taglio della gola, hanno poi chiamato gli agenti della polizia. Quest'ultimi anche loro, invano, hanno tentato di riportare alla calma il soggetto esagitato in questione, ma per tutta risposta uno degli agenti intervenuti si è visto rifilarsi un pugno al volto. Il caso è stato riportato anche in un articolo del quotidiano "Il Giornale". Poi vi è il caso dell'aggressione subita da un ferroviere di Ponte San Giovanni ad opera di tre, anch'essi, immigrati. La notizia è stata riportata da diverse testate giornalistiche. Il malcapitato ferroviere era intervenuto per sedare una rissa scaturitasi tra un ragazzo e i tre stranieri, magrebini pare dalla ricostruzione dei fatti. Il ferroviere avvicinatosi ai rissanti, è stato fatto oggetto di numerosi colpi infertigli dagli immigrati, tra cui anche una coltellata al torace.

Vicende queste che, come detto, sono soltanto le ultime in ordine di tempo.

Ma passiamo ora al Centro d'Accoglienza per i migrati di Ponte Felcino. Tale Centro, è situato in un complesso di epoca medievale della stessa frazione di Perugia. Fino a non molti anni fa questa struttura storica era utilizzata come ostello per il turismo, ma nel febbraio del 2014 è stata trasformata in centro di raccolta dei migranti. La gestione di questo spazio è stata assegnata all'"immancabile" ARCI. Il quale non gestisce direttamente la struttura d'accoglienza con del suo personale, ma con addetti esterni e retribuiti dallo stesso ARCI. Visto che non è più un segreto, anche qui per ogni "presunto" profugo gli organi di gestioni si incassano, circa, 900 € mensili. Fin da quando è sorto, il Centro d'Accoglienza di Ponte Felcino è stato una costante insicurezza per gli abitanti del Paese. Schiamazzi notturni e atteggiamenti poco socievoli dei risedenti stranieri, sono stati a più riprese i caratteri distintivi del fù ostello per il turismo, che hanno raggiunto il loro apice nei giorni in cui si è svolta la manifestazione sportiva "Coppa d'Africa". Nel periodo di questa manifestazione i cittadini hanno subito diverse situazioni d'inquinamento, con immondizia e sporcizia in ogni dove tra cui anche defecazioni in luoghi pubblici, orinatoi "improvvisati" difronte le porte delle abitazione del Paese, urla e chiasso fino alle prime luci dell'alba e molti atti osceni che per decenza è meglio non citare. Tutto questo è stato riportato a Forza Nuova Perugia da alcuni abitanti ponteggiani, che stanchi di queste situazioni, hanno riferito a F.N. di essersi più volte rivolti alle Istituzioni, ma quest'ultime si sono rese, e tutt'ora lo sono, "latitanti" difronte alle rimostranze dei cittadini. In un'intervista dello scorso agosto rilasciata al quotidiano "Giornale dell'Umbria", l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, in merito alla situazione della struttura di accoglienza e agli arrivi di nuovi migranti da far risiedere nella stessa, afferma: "Siamo preparati, ma altri arrivi non possiamo permetterceli". Il problema è che nonostante le dichiarazioni di rappresentati delle Istituzioni, gli arrivi a Ponte Felcino ci sono stati e continuano ad esserci, come viene riferito sempre dagli abitanti del luogo a Forza Nuova Perugia. Invero gli arrivi mai interrotti, hanno reso il Centro d'Accoglienza la realtà di raccolta dei migranti più grande in Umbria per il numero di alloggianti. Talmente numerosi che ormai la struttura è ben aldilà delle possibilità di capienza. Ricordando, inoltre, che il Centro è talmente soggetto ad un "controllo capillare" da parte delle organizzazione addette, che in molte occasioni, ed anche recentissimamente, numerosi residenti della struttura sono fuggiti dallo stesso, facendo perdere le loro tracce.

Tra sempre più numerosi atti di violenza gratuita e sempre più numerosi "presunti" profughi, Perugia rischia di diventare una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Le istituzioni sembrano essere cieche e sorde. Organizzazioni di "promozione sociale" continuano il loro cupido rimpinguamento del 'portafoglio'. La lancetta di questa bomba ad orologeria si avvicina inesorabilmente al suo tempo massimo".

Forza Nuova chiede ai Perugini di ferma tutto questo prima che sia troppo tardi.

Mattia Vicarelli, militante forzanuovista e abitante di Ponte Felcino

 

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