(ASI) Terni, 18 febbraio – “Quale movimento di riforma politico-sociale, accogliamo e facciamo nostre quelle rivendicazioni e istanze delle Forze dell’ordine che mirano alla riorganizzazione e alla razionalizzazione dei corpi di pubblica sicurezza.
La necessità di un mutamento generale che riporti al centro della vita politica l’interesse della comunità nazionale, e non più quello di ceti parassitari e ostili all’Italia, dovrà coinvolgere anche i tutori dell’ordine pubblico”. Il movimento politico Socialismo patriottico (Sp) presenta così l’incontro in programma a Terni, sabato 21 febbraio, alle 17, al Magazzino popolare di via Romagnosi 21, dal titolo ‘Sicurezza bene comune’. L’evento, organizzato dalla sezione ternana ‘Luigi Trastulli’ di Sp, moderata da Matteo Verticchio, responsabile lavoro di Sp, vedrà gli interventi di Stefano Bonilauri e Luca Rossi, rispettivamente segretario nazionale e responsabile agit-prop di Sp, Filippo Girella, segretario nazionale di Ugl Polizia, Luca Viti, segretario provinciale del Siulp Polizia di Stato, e Francesco Cicciola, avvocato del Foro di Roma.
“La sicurezza pubblica – commentano gli organizzatori – è un tema che non deve essere relegato al solo funzionamento e all’efficienza delle Forze dell’ordine, ma coinvolgere la popolazione in un rapporto di fiducia e collaborazione, con l’obiettivo di tener ben saldo il legame tra popolo e istituzioni. Un legame che rischia di sfaldarsi per colpa di una classe politica che, non rappresentando più le istanze della popolazione italiana, lascia ricadere tutte le responsabilità del disastro sull’operato delle Forze dell’ordine, sempre più colpite dai tagli alla spesa pubblica e costrette a fronteggiare situazioni d’emergenza sociale in condizioni pessime”. “La crisi economica – concludono da Sp – che lascia ampi spazi di crescita e diffusione della criminalità, l’aumento consistente dei flussi migratori e l’inadeguatezza con la quale la politica italiana affronta tali fenomeni, pongono una pesante incognita sul destino del nostro Paese. Una prima conferenza pubblica del nostro movimento che vedrà la partecipazione attiva di operatori delle Forze dell’ordine e delle Forze armate, sarà il passaggio iniziale di un processo di apertura e confronto tra lavoratori, oltre le rispettive divise”.