(ASI) Terni - Giornata di festa ma anche di riflessione per i ternani “Primidellastrada” che da sempre si occupano di sport e sociale. Sabato 15 marzo, l’associazione ha inaugurato a Terni la nuova sede “Magazzino popolare” e per l’occasione ha tenuto, in collaborazione con il movimento politico “Stato e Potenza”, un conferenza dal titolo “Tra razzismo e cosmopolitismo. La necessità di ripensare l’immigrazione”.
“Rilanciamo – ha spiegato Matteo Verticchio, presidente dell’associazione ‘Primidellastrada’ – il nostro programma sportivo, politico e sociale. Crediamo fermamente nella militanza assidua e organica, per cui nuovi spazi di socialità, come quelli sportivi, possano marciare all’unisono con una costante formazione politica. Lo facciamo nella profonda convinzione che si debbano superare steccati ideologici ormai vetusti e funzionali agli sfruttatori, con la precisa volontà di affrancarci dal dominio atlantista e plutocratico che grava sul nostro continente”.
Il seminario ha visto gli interventi di Riccardo Battisti, dell’associazione “Primidellastrada”, e dei membri di “Stato e Potenza” Luca Rossi, Luca Tentori e Gennaro Scala. “La distruzione delle identità – ha affermato Battisti –, portata avanti anche attraverso un’immigrazione indiscriminata, non è altro che un progetto funzionale al capitale e all’offensiva imperialista degli Stati Uniti d’America. Non siamo xenofobi e non crediamo che la nostra cultura sia migliore delle altre. Allo stesso tempo non ci vergogniamo di dirci patrioti, di onorare il tricolore, di preservare le nostre tradizioni o di sentirci identitari perché questi sono atti profondamente antimperialisti”.
“Il fenomeno migratorio – ha aggiunto Rossi – è indissolubilmente legato al problema della sicurezza.
Quando milioni di persone con una propria cultura e identità si spostano da un paese all’altro, succede che si creino degli stati negli stati, dei microcosmi chiusi e separati che sfuggono al controllo delle istituzioni e all’interno dei quali possono prosperare fenomeni delinquenziali. Chi ci rimette, nel nostro caso, sono gli italiani, magari proprio quelle fasce più popolari che si trovano in contatto diretto con queste situazioni”. Infine, è toccato a Tentori spiegare le cause dell’immigrazione e il disegno politico che sta dietro a questo fenomeno. “L’immigrazione – ha sottolineato – è dovuta innanzitutto a condizioni di vita insostenibili nei paesi d’origine provocate dalle politiche neocolonialiste e di sfruttamento portate avanti dai paesi occidentali nei confronti di tanti stati africani, asiatici e sudamericani.
L’immigrazione nei paesi occidentali fa parte poi di un disegno politico ben preciso che mira a riversare masse di disperati nei nostri tessuti sociali già provati per provocare ulteriore sottoccupazione, precarietà, scontro sociale e snaturamento dell’identità nazionale, ridurre così la capacità organizzativa dei lavoratori e generare, invece, un modello di società antinazionale e cosmopolita funzionale agli interessi dell’imperialismo”.