Già da tempo avevo chiesto all’attuale sindaco Di Girolamo di non assumere iniziative elettoralistiche con i soldi pubblici che, invece, andrebbero destinati per le risposte alle questioni più urgenti, come la manutenzione delle strade e del verde pubblico, il cui annoso problema si sta ripresentando in questi primi giorni di Primavera. Immaginavo che il mio appello sarebbe caduto nel vuoto, considerando l’insensibilità dell’attuale amministrazione alle richieste dei cittadini dimostrata in questi cinque anni di governo, ma auspicavo che almeno il rinnovato quadro politico nazionale avesse suscitato nel sindaco uno scatto in avanti nella direzione, quantomeno, del fair play istituzionale.
E invece di tutta fretta si tira fuori un avviso di manifestazione di interesse fumoso, privo di date ed elementi certi, per la realizzazione di due eventi di Primavera che, guarda caso, andranno a cadere uno a ridosso del primo turno di votazione per le amministrative e l’altro al ridosso dell’eventuale turno di ballottaggio. In più, per come è stato costruito il bando - che bando non è – la partecipazione di qualsiasi tipo di impresa impegnata nel settore della cultura o della costruzioni di eventi è fortemente ostacolata da innumerevoli condizioni di contesto, poco chiare e suscettibili di valutazioni discrezionali troppo ampie da parte di chi dovrà poi giudicare i progetti. A proposito: chi giudica cosa?
Se si vuole salvare un minimo di dignità politica per affrontare una imminente campagna elettorale in un clima di serenità, rinnovo l’invito a soprassedere al “bando” per la festa di Primavera e cominciare a pensare, una buona volta, a come risolvere i tanti e quotidiani problemi dei ternani.
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