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70° anniversario del Movimento dei Focolari, impegno e responsabilità verso le mille sfide del mondo
(ASI)«Dopo 70 anni possiamo ricominciare. Non si tratta di guardare al passato con una sorta di rimpianto; ma di tornare alle origini per ridare nuovo splendore e concretezza all’ideale di unità universale che Chiara ci ha lasciato come preziosa eredità». Esprime così Maria Voce, prima presidente dei Focolari dopo la fondatrice Chiara Lubich, il sentire dei due milioni e mezzo di aderenti al Movimento. Un collegamento in diretta internet con gruppi piccoli o numerosi, nelle case o nei teatri, ha radunato la settimana scorsa amici dei Focolari in 192 Paesi, in condizioni di normalità o di emergenza per catastrofi naturali, come in Filippine e Sardegna; o in situazioni di guerra o violenza, come in Siria, Irak, Pakistan, Thailandia, Centroafrica, Nigeria; o in luoghi di disagio sociale il più diverso. Molte iniziative capillari avranno luogo in questa ricorrenza, tra cui quella a Trento, città natale della Lubich, promossa, assieme ai Focolari, da Comune, Provincia, Università, Cooperazione trentina e Chiesa locale.

Nel 2013 i Focolari si pongono quindi un primo obiettivo che va al fulcro del patrimonio spirituale raccolto da Chiara Lubich e da lei consegnato alla storia: riprendere in mano e nella vita quotidiana quella che lei chiamava “la perla del Vangelo”, l’amore reciproco, vissuto tra tutti e con tutti, quale contributo all’incremento di umanità, vitalità, luce e fraternità nel mondo. Il Movimento conta oggi, fra il resto, più di mille opere sociali, ong come l’Amu e New Humanity, associazioni come AFN (18 mila seicento adozioni a distanza in 53 Paesi), reti internazionali di studiosi (Scuola Abba, Istituto universitario Sophia tra le altre), persone impegnate in molti campi dell’agire umano, come il Movimento politico per l’unità (30 Scuole di Partecipazione e cittadinanza attiva in Italia) o l’Economia di Comunione (700 aziende nel mondo) o progetti nell’ambito dell’Educazione. 3

Diffusa è la rete di volontariato che si misura con le più varie emergenze: carceri, quartieri disagiati, sacche dell’illegalità, immigrazione e tante altre. Mettersi in ascolto dell’umanità di questo nostro tempo e andare verso le frontiere di coloro che sono poveri materialmente o si trovano spiritualmente impoveriti: è un processo che ha segnato le origini stesse del carisma che anima il Movimento dei Focolari. Il 7 dicembre 1943, Chiara Lubich era sola nel dire il suo “sì” a Dio, in una Trento ferita dalla guerra. Era l’inizio di una storia e di una passione: l’unità e la fraternità universale. Ora su quel cammino sono in tanti, non solo cattolici ma appartenenti a varie chiese, altre religioni e a convinzioni non religiose.

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Il Movimento dei Focolari chiede l’apertura della causa di canonizzazione di Chiara Lubich
Oggi, 7 dicembre 2013, Maria Voce ha annunciato l’imminente presentazione al vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli, della richiesta formale di avvio della causa di canonizzazione di Chiara Lubich. La fondatrice dei Focolari è morta il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa. “Questo atto – ha detto Maria Voce – invita tutti noi a una santità ancora più grande, a costruire questa santità giorno per giorno nella nostra vita per contribuire a far emergere quella santità collettiva, santità di popolo, a cui Chiara tendeva”. E’ consuetudine nella Chiesa cattolica presentare ai propri fedeli, come stimolo di vita cristiana, figure di persone che si sono distinte per una particolare testimonianza di fede e di amore verso Dio. Ciò avviene dopo un processo canonico di verifica sulla vita, sulle virtù eroiche e sulla fama di santità e di segni, da iniziarsi trascorsi almeno cinque anni dalla loro morte. In questo periodo da più parti, persone comuni e autorevoli, cattolici e appartenenti ad altre chiese, religioni e culture, avevano espresso l’augurio che tale domanda nei confronti di Chiara Lubich fosse inoltrata. Un riconoscimento – si precisava – che potrà incoraggiare in molti un ulteriore e personale impegno spirituale e morale per il bene dell'umanità. La richiesta è stata firmata oggi, data in cui ricorre il settantesimo della fondazione del Movimento dei Focolari, alla presenza di numerosi focolarini e focolarine riuniti a Castel Gandolfo per il loro incontro annuale. Ora verrà presentata e poi vagliata dalla competente autorità ecclesiastica secondo le modalità stabilite dal diritto e prassi della Chiesa

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CHIARA LUBICH Fondatrice del Movimento dei Focolari (1920-2008)
Note biografiche
Origini -
Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli. Viene battezzata col nome Silvia. La madre è cristiana praticante e il padre socialista; il fratello Gino partigiano, poi giornalista al quotidiano comunista L’Unità. Molto giovane Silvia inizia a frequentare l’Azione Cattolica. Nel 1938 si diploma maestra elementare e per alcuni anni insegna nella provincia di Trento (Castello d’Ossana e Varollo di Livo, in Val di Sole) e poi nel capoluogo. Desidererebbe studiare Filosofia all’Università Cattolica di Milano; lo scoppio della II Guerra Mondiale la porta ad iscriversi all’Istituto Universitario di Venezia, al Corso di Laurea in Lingue e letterature straniere, ma ben presto è costretta ad abbandonare gli studi.

La vocazione - A 19 anni, partecipando a un corso per ragazze dell’Azione Cattolica, la Lubich visita il santuario mariano di Loreto, che, secondo la tradizione, custodisce la Casa della Santa Famiglia. Lì intravvede la sua futura vocazione: una comunità sul modello della famiglia di Nazareth, una “quarta strada”, nuova nella Chiesa rispetto alle vie tradizionali (convento, matrimonio, consacrazione a Dio restando da sola). Intuisce pure che molti altri la seguiranno. Invitata ad animare il Terz’Ordine francescano a Trento, Silvia è attratta dalla scelta radicale di Chiara d’Assisi, di cui prende il nome. Il 7 dicembre 1943 si dona per sempre a Dio col voto di castità. Questo giorno viene considerato la data di nascita del Movimento dei Focolari.

Gli inizi del Movimento e la nascita di una nuova spiritualità - Sullo sfondo di odio e distruzione provocato dalla guerra, alla domanda se esista un ideale che non possa essere distrutto, Chiara Lubich avverte nel cuore una risposta: sì, è Dio. Con un primo gruppo di compagne decide di seguire Lui, che in mezzo al furore della guerra si manifesta per quello che è: Amore. Iniziano a mettere in pratica le parole del Vangelo, letto nei rifuggi antiaerei durante gli allarmi. Il 13 maggio 1944 un violento bombardamento colpisce Trento, viene sinistrata anche la casa dei Lubich. Mentre la famiglia sfolla in montagna, Chiara decide di rimanere in città per sostenere la vita che sta nascendo attorno a lei. Di lì a poco le viene dato in uso un piccolo appartamento in piazza Cappuccini, dove va ad abitare con alcune delle sue compagne. La chiamano “casetta”, in riferimento alla casetta di Nazareth. Diventerà, di fatto, il primo “focolare”. Con i poveri di Trento iniziano a condividere quanto hanno e verificano l’attuarsi delle promesse di Gesù lette nel Vangelo (“Chiedete ed otterrete”, “Date e vi sarà dato”…) in abbondanza di viveri, vestiario e medicinali che ricevono e subito ridistribuiscono. Riscoprono come legge di vita il comandamento nuovo di Gesù: “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi” e cercano di attuarlo. Percepiscono quale deve essere la misura di questo amore guardando Gesù morente sulla croce che grida “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Nel suo testamento, “Che tutti siano uno”, colgono la ragione e lo scopo della loro vita. Si delinea così via via una nuova corrente spirituale, la spiritualità dell’unità, spiccatamente collettiva, riconosciuta poi dalla Chiesa cattolica e da altre Chiese come uno dei carismi suscitati dallo Spirito Santo in
questo tempo.

Seconda metà degli anni ’40
Sviluppi e prima approvazione diocesana - Giovani, operai e professionisti, famiglie e religiosi si uniscono al primo gruppo. Dopo pochi mesi, in 500 sono coinvolti in una comunione spontanea di beni materiali e spirituali, sul modello della comunità dei primi cristiani. L’arcivescovo di Trento, mons. Carlo De Ferrari, al cui giudizio Chiara sottopone la realtà nascente, afferma: «Qui c’è il dito di Dio» e dà la prima approvazione diocesana (1947). Nel 1948 inizia il primo focolare maschile a Trento.
Incontro con Igino Giordani – Nel settembre 1948 Chiara incontra a Roma, in Parlamento, l’on. Igino Giordani, deputato, scrittore, giornalista, studioso, pioniere dell’ecumenismo. Sarà il primo focolarino sposato. Lo considererà confondatore del Movimento per il suo contributo all’incarnarsi nel sociale della spiritualità dell’unità. Giordani è attualmente Servo di Dio, il suo processo è alla fase romana.
Estate ‘49; “Mariapoli” - Nell’estate del 1949, in un periodo di riposo sulle Dolomiti trentine insieme alle sue compagne, comincia per Chiara un periodo di illuminazione e contemplazione, in cui, per una particolare grazia, comprende la presenza del Regno di Dio in quella cellula di persone e, in qualche modo, il progetto che Dio ha sul Movimento e i futuri sviluppi di esso. Nelle estati successive a Chiara e ai primi compagni si uniscono un numero sempre maggiore di persone di diverse estrazioni e condizioni. Nasce così la Mariapoli, la città di Maria, che nel 1959 vedrà passare a Fiera di Primiero più di 10 mila persone, provenienti da 27 Paesi.

Anni ’50
Lo studio della Chiesa - Dagli inizi degli anni ’50, il Movimento è sottoposto ad uno studio lungo ed approfondito da parte del Sant’Uffizio e, per un periodo, dalla Conferenza Episcopale Italiana. È un periodo di sospensione e di prove per Chiara e la sua famiglia spirituale, segnato dall’obbedienza e da un’ assoluta fiducia nella Chiesa. Nel marzo del 1962 giunge la prima approvazione pontificia ad experimentum del ramo dei focolarini, cui segue l’anno successivo quella delle focolarine. Nel giugno del 1990, verranno approvati gli Statuti che definiscono la composita fisionomia del Movimento dei Focolari, a cui verranno apportati nel dicembre 2007 ulteriori aggiornamenti.
Pasquale Foresi - Nel 1954 Pasquale Foresi viene ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Trento. È il primo focolarino sacerdote. Anch’egli verrà considerato da Chiara confondatore del Movimento, tra l’altro per il contributo allo sviluppo degli studi, alla stesura degli statuti, alla nascita della casa editrice e della cittadella di Loppiano.
Diffusione nel mondo - Per via di circostanze casuali, il Movimento dei Focolari si diffonde negli altri Paesi dell’Europa e, a partire dal 1958, nei Paesi extraeuropei. Nel 1967 esso è presente nei cinque continenti.

Anni ’50 - ‘80
Diramazioni e opere - Nel corso degli anni Chiara si trova a fondare diverse diramazioni; focolarini sposati, sacerdoti diocesani, religiosi e religiose, i volontari di Dio impegnati nei vari ambiti della società; quindi le nuove generazioni. Dal 1977 vi si uniscono anche vescovi interessati alla spiritualità di comunione, desiderosi di realizzare con il papa, fra loro e con gli altri vescovi, la «collegialità effettiva ed affettiva» auspicata dal Concilio Vaticano II. Si sviluppano diramazioni ad ampia diffusione quali i movimenti famiglie nuove, umanità nuova, giovani per un mondo unito e ragazzi per l’unità, il movimento sacerdotale e quelli dei religiosi e delle religiose e i movimenti parrocchiale e diocesano. Nascono le cittadelle o Mariapoli permanenti, centri abitati di varia dimensione, i cui abitanti di tutte le generazioni cercano di attuare nel lavoro e in ogni aspetto della vita, l’amore evangelico, che si dimostrano luoghi significatici di testimonianza Ad oggi sono 24 in 20 Paesi. Per enucleare e diffondere la cultura dell’unità, Chiara fonda un Centro studi interdisciplinare, la Scuola Abbà, e l’Istituto Universitario Sophia. Dalla fine degli anni ’50 è attivo il complesso editoriale Città Nuova: (ad oggi 38 edizioni in 23 lingue). Sono in funzione centri di produzione audiovisiva, siti web.
La via del dialogo - Negli anni, si sviluppano in particolare alcuni dialoghi: all’interno delle singole Chiese; fra le Chiese; con i seguaci delle altre religioni; con persone senza un preciso riferimento religioso. Alcuni accenni.
Dialogo all’interno delle Chiese - Ha una nuova partenza alla vigilia di Pentecoste del 1998, in cui a 300 mila appartenenti a Movimenti ecclesiali Giovanni Paolo II parla di aspetto carismatico, costitutivo della Chiesa e coessenziale a quello istituzionale. Oggi il Movimento intrattiene rapporti di comunione con circa 500 movimenti, associazioni, nuove comunità della Chiesa cattolica, a dimensione internazionale e locale.

Ecumenismo - La pagina ecumenica del Movimento si apre nel 1961, dal rapporto con un gruppo di evangelico-luterani in Germania. Chiara Lubich riceve l’incoraggiamento via via dai leaders delle diverse Chiese – che incontra a Istanbul, a Londra, in Germania e altrove – a diffondere la spiritualità dell’unità, riconosciuta come spiritualità ecumenica. Vi s’impegna personalmente in vario modo e, dalla fine degli anni ’90, promuove il progetto Insieme per l’Europa, condiviso anche da movimenti di diverse Chiese. Sono oggi 25 mila le persone del movimento, appartenenti a 350 Chiese e comunità ecclesiali.
Dialogo interreligioso - Chiara avvia in prima persona il dialogo interreligioso che proprio a livello della spiritualità si mostra particolarmente fecondo. Nel 1981 a Tokyo, è la prima donna a narrare la propria esperienza cristiana in un tempio, di fronte a 12.000 buddisti e nel 1997 in Tailandia a monache e monaci. Nello stesso anno è invitata a prendere la parola nella storica moschea Malcolm X di Harlem (New York) di fronte a 3000 musulmani afro-americani. Significativa la dimensione del dialogo con fedeli musulmani in Medio Oriente e Nord Africa. Il dialogo interreligioso si sviluppa in molti atri Paesi, anche con fedeli ebrei e persone di altre tradizioni religiose, tra cui indù, taoisti, sikh, animisti. Sono circa 7.000 i fedeli di altre religioni appartenenti al movimento.
Dialogo con persone di convinzioni non religiose - E’ sempre per sua iniziativa che il Movimento si apre anche al dialogo con persone che non fanno riferimento ad una fede religiosa, e che si concretizza in una fattiva collaborazione al componimento della fraternità, promuovendo l’essere umano in tutti i suoi valori. All’incirca 10.000 persone di convinzioni non religiose aderiscono oggi al Movimento.

Anni 1990 - 2000
La cultura dell’unità - Negli anni ‘90 la Lubich apre un dialogo tra la dimensione sapienziale del carisma dell’unità e i diversi ambiti del sapere e del vivere umano. Si costituiscono reti internazionali di studiosi, professionisti, studenti di varie discipline (teologia, sociologia, diritto, comunicazione, psicologia, medicina, educazione, arte, architettura, sport e altre), impegnati in un lavoro di elaborazione culturale ispirata al carisma dell’unità, in dialogo con la ricerca contemporanea. Esso si sviluppa in campo economico attraverso l’Economia di comunione (www.edc-online.org), che ispira la gestione di circa 800 imprese; e in quello politico, con il Movimento politico per l’Unità (www.mppu.org) che propone la fraternità come categoria politica.
Riconoscimenti - Nel 1977 Chiara Lubich riceve il Premio Templeton a Londra per il progresso della religione. Dal 1995 si moltiplicano i riconoscimenti a da parte di organismi internazionali, accademici e pubbliche amministrazioni, tra gli altri il Premio Unesco per l’educazione alla pace a Parigi nel 1996. Viene insignita da cittadinanze onorarie di molte città, tra cui Buenos Aires, Roma, Firenze, Torino, Milano e di sedici lauree ad honorem da parte di università di quattro continenti. Le motivazioni evidenziano in particolare l’apporto dato alla pace e all’unità tra i popoli, religioni e culture e la diffusione per mezzo suo della fratellanza universale.

Gli ultimi giorni - All’inizio del febbraio 2008 Chiara Lubich viene ricoverata al Policlinico Gemelli. Papa Benedetto XVI le invia una lettera personale. Le fa visita il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I (a Roma in occasione del suo incontro con il Papa in Vaticano). Il 14 marzo si spegne nella sua abitazione a Rocca di Papa all’età di 88 anni, attorniata dalla sua famiglia spirituale. Il funerale si svolge il 18 marzo, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, presieduto dal Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, concelebrato da altri 16 cardinali, 40 vescovi e centinaia di sacerdoti. Tra le migliaia di persone di ogni età, numerose personalità politiche di vari partiti, rappresentanti di molte Religioni e di diverse Chiese, di movimenti cattolici.

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