Nei fatti, invece, il Commissario Bondi, già noto per le “spiritose” affermazioni sulla sabbia del Sahara e le sigarette di contrabbando, da quando è arrivato a Taranto sembra sempre più calato nei panni di “difensore degli indifendibili”. Non è possibile dimenticare che stiamo parlando di “uomini” rinviati a giudizio per gravissimi reati tra cui: omicidio colposo, omissioni di cautele di sicurezza, inquinamento del territorio, delle falde acquifere, delle acque marittime, dell’aria, del suolo e del sottosuolo, dei lavoratori e dei cittadini, nonché accusati di associazione a delinquere finalizzata al massimo profitto a scapito della salute pubblica, delle criticità ambientali e della sicurezza impiantistica, condotta irresponsabile e qualche altro centinaio di capi di imputazione.
Pertanto, invitiamo il Commissario a cambiare radicalmente rotta ed a svolgere il compito per il quale riceve un considerevole “compenso” con i soldi dei cittadini e che certamente non è quello di “licenziare” chi chiede di applicare la legge e magari “assumere e proteggere” chi le leggi le viola.
Non vorremmo ritrovarci di fronte alla riproposizione sotto altre spoglie di un metodo, quello dei “Riva”, che ha mietuto morte e devastazione per decenni.
In sostanza, non vogliamo che anche questa volta ci trovassimo di fronte all’ennesima conferma del grave “inquinamento morale e costituzionale” di una certa politica, di cui Bondi sarebbe un degno rappresentante.
Taranto, 05 Ottobre 2013
p. Coordinamento USB Lavoro Privato Taranto
Francesco Rizzo
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