Taranto, città violentata indisturbatamente da lungo tempo non è più disposta a subire scelte criminali. Le “licenze di uccidere” non sono più gradite e, pertanto, neanche le autorizzazioni a nuove discariche per contenere rifiuti pericolosi ed altri veleni sono apprezzate.
No a nuove discariche, no ad altre manovre contro il nostro territorio.
L’Ilva si attenga alle regole, alle norme e alla legge senza ricorrere ad altri escamotages per sfuggire alle proprie responsabilità.
Per l’USB la priorità assoluta è la salvaguardia della Vita di ognuno, dei Lavoratori e dei diritti sanciti dalla Costituzione e non il ricatto occupazionale come strumento per salvare ed arricchire qualcuno.
Basta con le scelte velenose e con il tentativo di rendere Taranto una metropoli dei rifiuti.
Basta con i tumori, con le leucemie. Taranto vuole e deve rinascere guardando verso altri orizzonti. Perché ciò accada vi è bisogno di restituire il maltolto, la dignità a questa città.
La fabbrica Ilva va tolta dalle mani di chi non ha voluto e saputo guardare oltre il profitto. Va espropriata la famiglia Riva e il governo deve farsi carico di imporre il risarcimento del danno a chi ha inquinato e sottomesso l’intera collettività, l’economia e lo sviluppo territoriale, ad una proprietà senza scrupoli che ha generato solo guai, morte, malattie e miseria per tante imprese joniche.
Sottolineiamo, senza il timore di essere smentiti, il paradosso di una politica che vorrebbe anteporre il lavoro alla salute: L’Ilva continua a produrre, gli continuano a lavorare al limite della sicurezza e nell’incertezza del domani. Tanti altri sono sospesi dall’attività senza retribuzione, altri restano a casa per via dei C.D.S. Altra nota dolente: i contratti in essere tra Ilva e imprese di appalto, ora, possono essere “strappati” da Bondi in qualsiasi momento, senza l’obbligo di alcuna penale. Siamo, quindi, ad un punto di non ritorno? E’ dittatura?
L’USB, pertanto, non resterà a guardare e chiama tutti alla lotta, dichiarandosi pronta a mettere in campo tutte le iniziative di lotta possibili per evitare il colpo di grazia alla società tarantina, ai cittadini ed ai Lavoratori.
Taranto, 28.08.2013