linea politica pro-integrazione, quando le uniche vittime del razzismo sono gli italiani stessi, che stanno subendo una invasione allogena, diretta dalle oscure volontà di lobby immigrazioniste ed associazioni xenofile, mentre il già esiguo welfare è totalmente risucchiato dall'emergenza immigrazione.
Inoltre, assodato che da congolese Lei
è fuggita dal suo paese senza lottare minimamente per i diritti del suo popolo, preferendo la via comoda dell'emigrazione, mentre il Congo ha enorme bisogno dei suoi figli in Patria, viste le particolari condizioni sociali ed economiche che lo dilaniano, pur sorgendo in una area geologica dal sottosuolo ricchissimo
(paradossalmente) di oro, diamanti, uranio, coltan, petrolio e di risorse naturali preziosissime, come abbondante acqua che produce elettricità venduta al Sud Africa ed a paesi dell'area mediterranea, ed una gigantesca quantità di legname derivata dalle foreste che sono il 6% del totale mondiale.
Eppure tutto questo ben di Dio è in
mano non dei congolesi (il 90% non ha accesso neanche alla corrente elettrica), ma delle multinazionali occidentali e cinesi, aiutate da politici corrotti e gruppi tribali armati sotto la “supervisione”
dell'ONU. Ci chiediamo allora, perché non torni in Congo a lottare per il suo popolo, affinchè possa affermare la sovranità popolare sulle ingenti risorse?
Ebbene si, cara signora Kyenge ci
piacerebbe vederla nei panni di una eroina nazionale congolese, dove avrebbe nostro pieno rispetto e sostegno, se ne renda conto Lei come ministro italiano invece è fuori luogo, scelga quindi la strada dell'onore e della Patria, vada a lottare per il Congo, torni nella sua terra.
Forza Nuova - Calabria