(ASI) “Sempre meno credito alle imprese italiane. Tra novembre 2011 e aprile 2012, infatti, i finanziamenti sono diminuiti del 2,6 per cento”. È quanto ha sottolineato Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia, rilevandolo da un rapporto dell’associazione di categoria nazionale, secondo il quale al calo dei finanziamenti si accompagna l’aumento dei tassi di interesse.
Ad aprile di quest’anno, si legge nel rapporto, il tasso medio si attesta al 3,68 per cento, ma sale al 4,73 per cento, per i prestiti fino a 1 milione di euro, e arriva fino al 5,15 per cento, per i prestiti fino a 250mila euro.
“Con questi valori – ha proseguito il segretario Gauzzi -, il nostro Paese è secondo soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa, ma siamo sul gradino più alto del podio europeo per il maggiore aumento dei tassi: 68 punti base in più, tra aprile 2011 e aprile 2012”.
Secondo il rapporto di Confartigianato, le più penalizzate sono le piccole imprese, che, da dicembre 2010 a marzo 2012, hanno visto diminuire i finanziamenti del 4 per cento e pagano tassi d’interesse maggiori di 223 punti base rispetto a quelli richiesti alle aziende medio-grandi. Per le imprese con meno di venti addetti la crescita dei tassi di interesse, tra marzo 2011 e marzo 2012, è stata di 139 punti base. A soffrire maggiormente il razionamento del credito, invece, sono le imprese artigiane, che hanno visto diminuire, da giugno a dicembre 2011, lo stock di finanziamenti del 3,1 per cento.
“Nonostante il calo di risorse creditizie – ha detto Stelvio Gauzzi -, l’artigianato si sforza di creare maggiore ricchezza, rispetto alle altre aziende. Per produrre cento euro di valore aggiunto, ne utilizza, infatti, soltanto trentuno di credito, mentre le imprese non artigiane hanno bisogno di centoventisei euro, per realizzarne cento di valore aggiunto”.
“I nostri dati – ha concluso il segretario di Confartigianato Imprese Perugia – confermano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione, rimane molto critica. Non bisogna abbassare la guardia. Serve uno sforzo comune per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. Il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori”.