(ASI) I ministri petroliferi dell'Opec si riuniscono in queste ore, a Vienna, per discutere la possibilità di alzare il livello produttivo di greggio. La conclusione che ne verrà fuori sarà determinante per l'economia globale, considerando che i Paesi dell'Opec estraggono complessivamente il 40% di tutto il petrolio mondiale.
L'Arabia Saudita nei giorni scorsi ha lanciato l’ipotesi di alzare il tetto all’estrazione, per rassicurare i mercati e soddisfare la domanda anche in assenza del petrolio iraniano. Ieri il ministro al-Naimi ha comunque ammesso che lo status quo (30milioni di barili al giorno) è già soddisfacente, per garantire le entrate dei produttori e per non penalizzare troppo i consumatori. Il ministro di Riad è più attento all’evoluzione della domanda e si è certamente allarmato per l’evidente calo dei prezzi, accentuato proprio nei giorni successivi al Memorial Day, il fine settimana di fine maggio, che dà inizio tradizionalmente alla stagione in cui l’America aumenta i suoi consumi di benzina. Di parere opposto il Venezuela, che preme affinchè il tetto all'estrazione non venga alzato. "Riteniamo che per difendere il prezzo del greggio la fissazione di un tetto vada mantenuta", ha affermato il ministro venezuelano Rafael Ramirez. Il Venezuela chiederà espressamente "ai Paesi che stanno sovraproducendo (ndr Arabia Saudita) di tagliare l´output".