(ASI) L'economia italiana continua a muoversi su un sentiero di crescita moderata, come evidenziato nella recente nota metodologica dell'Istat. Questo miglioramento è sostenuto da un aumento del reddito disponibile e del potere d'acquisto delle famiglie, grazie a una riduzione dell'inflazione.
Nel primo trimestre del 2024, il Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano ha registrato un incremento dello 0,3% su base congiunturale. Questo risultato positivo è stato alimentato dalla domanda interna, con contributi significativi da consumi, investimenti e esportazioni nette. Nonostante un lieve rallentamento nella produzione industriale durante i mesi invernali, maggio ha visto una ripresa con un aumento dell'indice destagionalizzato della produzione industriale, interrompendo così una fase di calo che durava da due mesi.
L'inflazione in Italia si mantiene a livelli relativamente bassi rispetto al resto dell'area euro. Nei primi sei mesi del 2024, l'Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato (IPCA) è aumentato dello 0,9% su base annua, un dato significativamente inferiore alla media dell'area euro, che è di 1,6 punti percentuali più alta.
Il mercato del lavoro ha mostrato segni di miglioramento con un incremento dello 0,6% nell'occupazione tra marzo e maggio 2024. Questo aumento ha interessato sia i lavoratori autonomi che quelli dipendenti permanenti, estendendosi a entrambi i generi e a tutte le fasce di età, ad eccezione dei giovani adulti tra i 25 e i 34 anni.
La fiducia dei consumatori è migliorata per il secondo mese consecutivo a giugno, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022. Questo indicatore positivo riflette un aumento della fiducia in tutte le componenti dell'indice, suggerendo una percezione ottimistica della situazione economica da parte delle famiglie.
Il commercio estero ha mostrato segni di ripresa con un aumento dell'export in valore dello 0,3% tra gennaio e aprile 2024. Questo incremento è stato trainato principalmente dalle vendite sui mercati extra UE, che sono aumentate del 2,3%, mentre quelle nei mercati UE hanno registrato una flessione dell'1,4%. Un elemento rilevante del commercio estero italiano è il ruolo crescente delle multinazionali, che nel 2021 hanno rappresentato circa il 75% delle esportazioni e oltre l'80% delle importazioni del sistema produttivo.
Nonostante alcuni segnali positivi, le prospettive economiche rimangono incerte. A giugno, per il terzo mese consecutivo, si è registrato un peggioramento della fiducia delle imprese, con un deterioramento in tutti i settori, dalla manifattura ai servizi di mercato. Questo declino è accompagnato da giudizi negativi sugli ordini e aspettative deboli sulle vendite nel settore del commercio.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia