(ASI) Vedere i servizi dei telegiornali nazionali che mostrano servizi dove le Fiamme Gialle perquisiscono le sedi di Standard&Poor’s non può che rappresentare un minimo di soddisfazione, viste le bombe ad orologeria (ma perfettamente calcolate) che hanno scagliato contro l'Italia e l'Europa in tempi recenti.
Il sostituto procuratore di Trani, Michele Ruggero, indagava sin dall'anno scorso sul declassamento italiano su scala internazionale prodotto dall'agenzia, in quanto quest'ultima aveva prodotto giudizi negativi ancor prima della manovra economica del governo Berlusconi, per influenzare negativamente i mercati sul nostro conto.
Persino pochi giorni fa, nel Corriere della Sera e su Repubblica, i due principali quotidiani nazionali, si è riconosciuto che il ruolo delle agenzie di rating (nello specifico Moody's, Standard&Poor's e Fitch) è un mezzo della speculazione anglosassone contro i mercati europei. Un gran passo avanti l'aver compreso questo, visto che sino a poco tempo fa i giudizi delle stesse erano giudicati insindacabili.
Occorre ricordare qualche parallelo storico. Nel mese di agosto del 1992, la Standard&Poors declassava il debito italiano, e casualmente, a settembre, George Soros speculava sulla sterlina contro la lira. Il risultato è stato devastante: la lira svalutata del 30%, uscita dallo S.M.E. (mercato europeo). Ciò che è successo subito dopo, è semplicissimo, sebbene insabbiato da tutti i media nostrani: i capitali anglo – americani sono arrivati nel nostro paese comperando a prezzi stracciati aziende e società strategiche per l'interesse nazionale: Enel, Eni, Ina, Telecom, l'Iri. O se non le hanno acquistate interamente, ne han comperato fette enormi di mercato. La conclusione logica è che il declassamento di Standard&Poor's è stato quel ponte che ha permesso la speculazione – svendita del nostro paese.
Il nuovo declassamento comporterebbe le stesse modalità: liberalizzazioni criminali e selvagge, cessione forzata degli ultimi avamposti nazionali nel mondo. Questo è il modo in cui vengono utilizzate le agenzie di rating. Inutile chiedersi poi da chi vengano controllate, sarebbe tempo sprecato. L'unico augurio che si può fare è che le indagini di procuratori coraggiosi come Michele Ruggero possano smascherare al grande pubblico il modo di agire truffaldino e distruttivo di queste agenzie.