(ASI) L’Istat aggiorna le stime del tasso di inflazione che, a dicembre 2022, si attesta al +11,6%. Confermato al +8,1% il tasso del 2022. Mediamente, il tasso di inflazione a questo livello determina ricadute per ogni famiglia di 3.456,80 euro annui.
Più forte il peso per le famiglie meno abbienti. Urgenti misure di contrasto alla crescita delle disuguaglianze.
(ASI) L’Istat aggiorna le stime del tasso di inflazione che, a dicembre 2022, si attesta al +11,6%. Confermato al +8,1% il tasso del 2022. Mediamente, il tasso di inflazione a questo livello determina ricadute per ogni famiglia di 3.456,80 euro annui.
Un dato già di per sé allarmante, che incide, come sottolinea lo stesso Istituto di Statistica, soprattutto sulle fasce più deboli e sui nuclei meno abbienti: nel 2022 l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa, attestandosi al +12,1% per queste ultime, contro il +7,2% per quelle con maggiore capacità di spesa.
Segno, questo, che le disparità nel nostro Paese crescono ulteriormente, sull’onda dei rincari e delle carenti politiche di contrasto.
I dati odierni, congiunti a quelli raccolti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che segnano una marcata riduzione dei consumi persino in un settore essenziale quale l’alimentazione, confermano quanto sia ancora urgente e necessario un intervento del Governo teso a sostenere la domanda interna, attraverso concrete misure di aiuto alle famiglie, specialmente quelle meno abbienti.
Ecco perché torniamo a rivendicare la necessità di provvedimenti utili a sostenere il peso delle bollette e del caro-carburanti, a partire dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, dalla costituzione di un Fondo contro la povertà energetica e dal contenimento del costo dei carburanti.
Oltre a ciò è necessario e urgente potenziare l’azione di contrasto e sanzione dei fenomeni speculativi, di lotta all’evasione e all’elusione fiscale, prevedendo al contempo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie.
È questa la ricetta per reperire le risorse utili a risollevare il potere di acquisto delle famiglie, che consentirebbe di mettere in atto l’auspicata revisione e riforma delle aliquote IVA, che secondo le nostre stime, attraverso una sterilizzazione ed un contenimento su tutti i beni primari, consentirebbe di risparmiare oltre 531,57 euro annui a famiglia.