(ASI) I dati rilevati dall’Istat in questi ultimi mesi attestano una situazione di crisi economica in atto in Italia. A preoccupare sono gli indici relativi all’occupazione. Ma anche quelli riguardanti la produzione industriale.
L’Istat : “Rispetto al mese di aprile 2020 , a maggio continua a ritmo meno sostenuto la diminuzione dell’occupazione e torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un marcato calo di inattività . La diminuzione dell’occupazione su base mensile (-0,4% pari a -84mila unità) coinvolge soprattutto le donne (-0,7% - 0,1% degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila), i dipendenti (-0,5% pari a -90mila) e le persone al di sotto di 50 anni . Nel complesso il tasso di occupazione scende al 57,6% (-0,2 punti percentuali).” Ci si chiede se questi siano i presupposti per un ancor più grande recessione economica. La crisi scaturita dal Covid 19 è una realtà smascherata dai dati. Sempre l’Istat riporta le percentuali relative alle persone in cerca di occupazione. C’è stato uno scoraggiamento a fronte della pandemia per la ricerca di un nuovo impiego ? L’Istat rilascia i seguenti dati : “ diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-22,3% pari a -533mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+6,6% pari a +880mila unità). Il calo congiunturale dell’occupazione determina una flessione rilevante anche rispetto al mese di maggio 2019 (-2,6% pari a -613mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti temporanei (-592mila), gli autonomi (-204mila) e tutte le classi d’età; le uniche eccezioni riguardano chi supera i 50 anni e i dipendenti permanenti (+183mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,5 punti.” Sempre l’Istat sui dati relativi alla povertà : “Sono quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta con una incidenza pari al 6,4% (7,0% nel 2018), per un numero complessivo di quasi 4,6% milioni di individui (7,7% del totale, 8,4% nel 2018) . Il numero e la quota delle famiglie in povertà assoluta rimangono superiori a fronte della precedente crisi del 2008-2009. Stabile il numero di famiglie in condizioni di povertà relativa: nel 2019 sono poco meno di 3 milioni (11,4%) cui corrispondono 8,8 milioni di persone (14,7% del totale).” Tuttavia riporta l’Istat il Pil del 2019 rispetto a quello del 2020 in flessione negativa era in leggero rialzo : “Pil 2019: +0,5% nel Nord- est +0,4% nel Nord-ovest , + 0,2% al Centro e nel Mezzogiorno.” In calo anche la produzione industriale, costruzioni e servizi : “ Prezzi produzione a maggio industria -0.1% e costruzioni edifici -0,3% su mese ; servizi -1,7% su trimestre precedente.” I dati aggiornati dall’Istituto Nazionale di statistica non sembrano promettenti. I lettori si interrogano sulla crisi. Ci sarà una pronta risposta del Governo per gestire questa situazione? Sarà necessaria un’azione coesa . Ci si domanda anche se l’erogazione della Cassa Integrazione sia ben gestita e sufficiente per i lavoratori. A fronte di questi dati l’attenzione si concentra sulla tendenza del Paese. La pandemia legata al Covid19 ha creato un’emergenza sanitaria ed economica mai vista prima. L'Italia rischia di sprofondare nella recessione? Quali strumenti saranno messi in campo dal Governo e dalla UE per evitare questa negativa deriva?
Massimiliano Pezzella- Agenzia Stampa Italia.