(ASI) Roma - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i dettagli concernenti la sedicesima emissione del BTP Italia, il titolo indicizzato all’inflazione italiana (Indice FOI, senza tabacchi - Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con scadenza a 5 anni, dedicata al finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid-19.
L’ammontare complessivamente emesso, pari a 22.297,606 milioni di euro, ha segnato un record assoluto dalla nascita del BTP Italia.
Anche il volume di sottoscrizioni nel corso della Prima Fase del collocamento, dedicata agli investitori retail, ha rappresentato sia per contratti che per controvalore il più elevato volume di BTP Italia sottoscritto da questa tipologia di investitori. La domanda, già molto sostenuta il primo giorno, è andata progressivamente crescendo nel corso del secondo e terzo giorno, a differenza delle precedenti emissioni in cui il ritmo di sottoscrizione, sia per controvalore che per numero di contratti, ha sempre visto un fisiologico calo nel corso della Prima Fase del collocamento.
La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di 2 ore durante il quarto giorno del collocamento, ha visto un controvalore complessivo domandato superiore all’ammontare finale offerto, quest’ultimo pari a 8.300,00 milioni di euro.
numero di contratti |
Controvalore domandato (€) |
Controvalore allocato (€) |
||
Prima Fase |
1° giorno |
109.025 |
4.018.866.000 |
4.018.866.000 |
Prima Fase |
2° giorno |
133.378 |
4.766.762.000 |
4.766.762.000 |
Prima Fase |
3° giorno |
141.563 |
5.211.978.000 |
5.211.978.000 |
Seconda Fase |
4° giorno (chiusura ore 12) |
746 |
19.546.876.000 |
8.300.000.000 |
Con riferimento alla Prima Fase, dei 383.966 contratti conclusi sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Banca IMI S.p.A, BNP Paribas, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le imprese S.p.A e UniCredit S.p.A – Dealer dell’operazione – circa il 60 per cento è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si arriva circa all’88 per cento del totale relativo a questa fase.
Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer, si può desumere che nel corso della Prima Fase la partecipazione di investitori individuali è stata prevalente rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 72 per cento e 28 per cento). All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che circa il 71 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza), mentre circa il 29 per cento attraverso l'home banking. Per quanto riguarda la ripartizione geografica degli ordini ricevuti durante la Prima Fase, la quasi totalità degli ordini risulta provenire da investitori domestici.
Con riferimento alla Seconda Fase di collocamento, le informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer permettono di ottenere delle statistiche quasi totalmente rappresentative dell’ammontare complessivamente allocato.
In particolare, il 59 per cento dell’ammontare emesso è stato collocato presso le banche ed il 23,7 per cento presso asset manager. Una quota pari al 6,3 per cento è stata assegnata a banche centrali e istituzioni ufficiali, mentre il 7,2 per cento dell’emissione è stato sottoscritto da hedge fund. La restante quota del 3,8 per cento è stata allocata ad assicurazioni (il 2,8 per cento) ed istituzioni non finanziarie (l’1 per cento).
Il collocamento del titolo nella Seconda Fase ha visto una presenza predominante di investitori domestici, che ne hanno sottoscritto il 51,9 per cento, mentre il restante 48,1 per cento dell’emissione è stato sottoscritto da investitori esteri. Tra gli investitori esteri la quota più rilevante, pari al 42,6 per cento, è stata collocata in Europa, in particolare nel Regno Unito (il 27,9 per cento), in Francia (il 5,7 per cento), in Germania (il 3,7 per cento), nella penisola iberica (l’1,9 per cento), nei paesi nordici (l’1,6 per cento) e presso altri paesi europei (l’1,7 per cento). Il restante 5,5 per cento dell’emissione della Seconda Fase è stato collocato presso investitori mediorientali (il 4,7 per cento) e statunitensi (lo 0,8 per cento).
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