(ASI) L'Istat rende noto che l'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,6%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto di beni energetici e alimentari freschi, sale al 2,2% con una accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto a luglio (+2,1%).
Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo si stabilizza al 2,1%. La crescita tendenziale dei prezzi dei beni sale al 2,9% dal 2,8% del mese precedente, mentre quella dei prezzi dei servizi scende al 2,5% (era +2,7% a luglio). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di tre decimi di punto rispetto al mese di luglio.Sempre secondo l'Istuto nazionale di statistica ad agosto, il principale effetto di sostegno alla dinamica dell'indice generale deriva dall'aumento congiunturale dello 0,9% dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che determina un'ulteriore accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (15,5%, dal 13,6% di luglio). Un impatto significativo deriva anche dal rialzo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%). Per contro, il principale effetto di contenimento, si deve alla diminuzione congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-0,6%).
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza aumentano dello 0,1% su base mensile e del 3,6% su base annua (era +3,4% a luglio). Un rialzo congiunturale dello 0,5% si rileva per i prezzi a media frequenza di acquisto, che crescono del 2,8% rispetto ad agosto 2010.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,4% su base mensile e del 2,3% su base annua (la stima provvisoria era +2,2%), con un'accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto a luglio 2011 (+2,1%).
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e del 2,8% rispetto ad agosto 2010.