(ASI) Il mercato digitale italiano nell’ultimo anno secondo i dati pubblicati dal Rapporto Assinform ha cambiato segno e oltre a ritrovare la crescita ha beneficiato della spinta delle componenti più innovative e legate alla trasformazione digitale.
L’Italia dal 2015 ha ripreso a investire in ICT e continuerà a farlo nel prossimo triennio. Questo è senza dubbio un dato incoraggiante, ma che indica solo l’inizio di un percorso e le previsioni di crescita fino al 2018 ne sono una conferma. In realtà il passo con cui si sta affermando l’innovazione digitale in Italia è ancora troppo lento, avviene in modo troppo disomogeneo e con un’ottica ancora distante dal concepire quella trasformazione in grado di incidere profondamente sulla realtà del Paese, cambiare gli equilibri competitivi, accelerare la crescita.
È cambiata comunque la qualità della domanda, ora più attenta alle potenzialità per innovare servizi, prodotti e processi, attraverso i digital enabler: Cloud, IoT, applicazioni in Mobilità, Big Data, Piattaforme per il web e la Sicurezza. Sono proprio queste spinte a far prevedere un ciclo moderatamente positivo almeno fino al 2018.
Dopo anni di contrazione, il mercato digitale italiano è cresciuto sulla spinta di tutti i comparti, con l’eccezione dei Servizi di Rete: dai Servizi ICT e dal Software, dai Dispositivi e Sistemi ai Contenuti Digitali. Crescono di più quelli in cui si collocano i Digital Enabler, che hanno crescite molto più elevate. Sono dinamiche vive in tutti i principali settori d’utenza, dal Finance all’Industria, alla Distribuzione alle Utility.
Nel settore ICT cambiano dunque i modelli di business, i confini tra segmenti di mercato e tra mercati. Le imprese del settore sono chiamate a evolvere ancora più velocemente. Nel settore e presso l’utenza si conferma l’urgenza di colmare la carenza di profili specializzati nelle nuove tecnologie e nei nuovi business digitali.
L’ICT italiano è in fase di ripresa: ha recuperato ben due punti percentuali in un solo anno, passando dal -1,4% del 2014 al +1% del 2015 – pari a un giro d’affari di 64.908 milioni di euro - e per il 2016 la chiusura stimata è un ulteriore +1,5%, 65.882 milioni di euro.
Il presidente Assinform - Associazione italiana per l'Information Technology , Agostino Santoni ha spiegato dopo la pubblicazione del rapporto annuale come "Il mercato digitale dopo anni di crisi ha messo a segno risultati positivi, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Nel 2015, oltre a ritrovare la crescita ha beneficiato di una spinta che è venuta tutta dalle componenti più innovative e legate alla trasformazione digitale, che sino a poco tempo fa si limitavano ad attenuare i sintomi di un mercato sofferente”, i servizi ICT sono cresciuti a 10.368 milioni (+ 1,5%%), software e soluzioni Ict a 5.971 milioni (+4,7%), dispositivi e sistemi a 16.987 milioni (+0,6%), contenuti digitali e digital advertising a 8.973 milioni (+8,6%).
In termini di componenti di mercato, l’incremento positivo riguarda il software e soluzioni di nuova generazione (+ 4,2%), i contenuti digitali e la pubblicità online (+ 8,5%), i servizi di data center e cloud computing (+37%). Si è confermato il decollo dell’Internet delle Cose (+13%) spinto dai settori dell’energia e dei trasporti. Hanno registrato crescite a due cifre l’e-commerce (+17%, trainato anche dal mobile commerce), e le piattaforme gestione web (+ 13,8%). Anche i PC che sono tornati a crescere (+5,2% i desktop; +10,3% i laptop).
Il fenomeno più significativo segnalato dal Rapporto è la ripresa degli investimenti in Ict nel 2014 da parte dei più importanti settori dell’economia italiana: industria manifatturiera + 0,6% su base annua (a fine 2013, il decremento era stato di -7%), banche +1,1% (-0,8% nel 2013), assicurazioni +1,5% (-3,6%) utility +1,8% (+ 0,6%), Tlc e media + 0,9% (-0,2%), viaggi e trasporti + 0,8% (-5,7%).
Mostra infine difficoltà la PA, le difficoltà alla digitalizzazione sono ancora evidenti e anche nell’ultimo anno è proseguita la contrazione degli investimenti in Ict, seppur con un ritmo in attenuazione.
Sul fronte comunitario, la Commissione Europea ha recentemente definito le 16 azioni chiave sulle quali si fonda l'agenda digitale europea, volta alla creazione di un mercato unico digitale finalmente integrato.
Già all'interno della comunicazione Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la Commissione ribadiva l'importanza della creazione di un mercato unico digitale, proponendo di sfruttare al meglio il potenziale racchiuso nelle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione.
Per realizzare tale obiettivo è necessario procedere all'eliminazione delle barriere commerciali sulle transazioni online che avvengono oltre i confini nazionali e all'implementazione di nuove normative in materia di servizi di telecomunicazione, diritto d'autore, protezione dati e gestione dello spettro radio.
Le 16 azioni chiave sono suddivise in tre pilastri:
- migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese;
- creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi;
- massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale.
L'integrazione digitale, difatti, rimane una delle dieci priorità politiche anche per il Parlamento Europeo e il Consiglio europeo in quanto, come sottolineato nell'Analisi annuale della crescita del 2015, non solo genererà una crescita del PIL europeo di 415 miliardi di euro stimati entro il 2020, ma anche migliorerà l'accesso a fonti di informazione e promuoverà la trasparenza, l'eguaglianza e la non-discriminazione.
La nuova strategia comprende iniziative volte a migliorare l'accesso a beni e servizi in tutta Europa per i consumatori e per le imprese, e creare migliori condizioni e parità di accesso per provider di reti digitali e servizi innovativi per permettere di sfruttare a pieno il potenziale di crescita dell'economia digitale europea.
Un mercato unico digitale in questa epoca risulta essere di fondamentale importanza per la crescita e la competitività europea in un mondo globalizzato.
Fonte:
Rapporto Assinform 2016: rivoluzione digitale in corso
Mercato unico digitale in Europa - http://www.consilium.europa.eu/it/policies/digital-single-market-strategy/, Bruxelles,2016
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia
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