Disoccupazione: Istituto Toniolo, “l’Italia non è Paese delle opportunità, 80% dei giovani pronti a lavoro manuale"

(ASI) Milano  – Meno del 10% delle donne considera di disporre di occasioni di impiego buone e adeguate contro circa il 15% dei maschi. Per la grande maggioranza le opportunità lavorative sono invece scarse (55%) o limitate (33%).

E così una grande maggioranza dei giovani si dichiara disponibile a lavori manuali, quelli che forse un tempo non avrebbero preso in considerazione. E non è importante che siano coerenti con la preparazione perseguita purché siano discretamente pagati. Realismo, flessibilità, adattabilità caratterizzano la generazione dei millennials italiani. 

E’ quanto emerge dal Rapporto Giovani, l'indagine curata dall'Istituto Toniolo in collaborazione con Ipsos e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, che esplora la complessa condizione dei giovani oggi. L'indagine è stata condotta su un campione di 1727 giovani di età 19-30 anni.

Oltre l’80% degli intervistati è dunque pronto a svolgere un lavoro di tipo manuale; 3 su 4 vedrebbero bene una attività in cui potere esprimere la propria creatività. E ciò indipendentemente dai percorsi formativi. Infatti oltre la metà dei maschi e quasi il 60% delle femmine considera scarse le possibilità che l'Italia "offre a un giovane con la tua preparazione". La classe sociale fa la differenza: il 90% di coloro che appartengono a una fascia bassa pensano che il Paese offra possibilità "scarse" o "limitate" relativamente alla propria preparazione. I giovani di fascia alta hanno un po' più di fiducia: il 20% le ritiene "adeguate".

Di chi è la colpa di questa situazione? La crisi, ma non solo. L'analisi che i giovani compiono offre diversi motivi di riflessione. Per quasi il 30% il problema principale sono i limiti strutturali del mercato che offre poche occasioni, bassa qualità e contratti brevi e precari. In secondo luogo viene la situazione economica complessiva, al terzo posto la "preferenza data ai raccomandati", al quarto la "minore esperienza" (15,4%). Concorrenza degli immigrati e regole troppo rigide si attestano attorno al 5% delle risposte. Solo un intervistato su cento ritiene che i giovani rifiutino alcuni lavori.

Si riscopre quindi il lavoro manuale (pochissimi lo respingono), ma a certe condizioni: remunerazione adeguata, creatività e flessibilità d'orario sono gli aspetti decisivi.

Nella scala dei lavori all'ultimo posto delle preferenze figurano quelli in cui più comunemente le nuove generazioni trovano facili occasioni di impiego, ma evidentemente di bassa qualità. Pochissimi consiglierebbero ad un amico di fare il telefonista di call center (3.5%), l’operatore di fast food (4.2%), o il distributore di volantini (1.6%). Al limite, a parità di stipendio, meglio l’operatore ecologico che lavori di questo tipo (4.6% contro 4.2% donne).

Piuttosto che occupazioni manuali di basso livello nel settore dei servizi, spesso legati a condizioni di precarietà e sfruttamento, ci sono il lavoro operaio (6.9%) o quello agricolo (7.7%).

Tra i lavori di profilo medio-basso la preferenza per i maschi va comunque all’impiego in fabbrica come tecnico specializzato (27.1%), mentre per le donne prevale l’attività di commessa/cassiera (31.6%). 

In ogni caso il tema della soddisfazione nel lavoro interessa molto i giovani. Per questo il titolo di studio resta comunque un elemento di rilievo -meno di uno su tre tra gli intervistati pensa che non conti- ma per la grande maggioranza degli intervistati ci sono 4 fattori ancora più importanti: l’impegno, le competenze, le capacità relazionali e la disponibilità.

Naturalmente uno degli elementi della qualità del lavoro è il reddito: una remunerazione attorno ai 1500 euro mensili è ritenuta un giusto obiettivo da raggiungere alla soglia dei 35 anni in base alla propria formazione. Solo una limitata minoranza indica 2000 euro o più: in particolare il 26.1% dei maschi e il 17.9% delle donne. Anche tra i laureati la differenza di genere nelle aspettative rimane elevata: meno del 30% delle donne contro il 45% dei maschi pensa che una persona con la propria formazione possa arrivare oltre i 2000 euro.

Flessibilità e adattabilità: la grande maggioranza non considera problematico un lavoro che implichi una cambio frequente di committenti: meno del 10% lo considera un problema molto rilevante e oltre due su tre ritiene poco o per nulla rilevante. Valori di problematicità molto bassi presenta anche l’adattamento ai tempi di lavoro. Impegno festivo e cambio frequente di orari sono ampiamente accettati, un po’ meno il lavoro notturno (considerato molto problematico dal 17.4% degli intervistati, e poco o per nulla dal 53.2%).Le frequenti trasferte trovano una forte resistenza solo dal 15.5% degli intervistati (poco o per nulla il 55.6%), e il pendolarismo da quasi il 20% (ma doppia è la quota di chi lo considera poco o per nulla rilevante).

“I risultati ottenuti”, afferma il prof. Alessandro Rosina tra i coordinatori dell’indagine, “contribuiscono a superare una serie di stereotipi sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro. Quello che le nuove generazioni disdegnano non è di per sé il lavoro manuale - che può essere stimolante e appagante - ma lo sfruttamento e la mancanza di valorizzazione. Quello che temono sono offerte di impiego che intrappolano in condizione di precarietà, in cui impegno e competenze non vengono riconosciute. Senza un miglioramento qualitativo del contributo dei giovani al sistema produttivo, in qualsiasi settore, difficilmente l’Italia può tornare a crescere e ad essere competitiva”.

 

“A tuo parere, l’Italia quante possibilità di trovare lavoro offre ad un giovane con la tua preparazione?”. Per genere

 

Maschi

Femmine

Adeguate

14.8

9.1

Limitate

33.0

32.5

Scarse

52.2

58.4

TOT

100

100

 

“A tuo parere, l’Italia quante possibilità di trovare lavoro offre ad un giovane con la tua preparazione?”. Per classe sociale di appartenenza

 

Bassa

Media

Alta

Adeguate

9.3

14

18.7

Limitate

31.5

32.2

40.5

Scarse

59.2

53.8

40.8

TOT

100

100

100

 

 

Motivo principale per cui l’Italia NON offre a giovani molte opportunità di trovare lavoro

 

%

Mercato offre solo impieghi precari

29.4

Situazione economica

19.1

Minor esperienza dei giovani

15.4

Vengono preferiti i raccomandati

15.9

Mancanza di investimenti

7.9

Concorrenza degli immigrati

5.2

Regole troppo rigide per assunzione

5

Formazione scarsa

1

Giovani non accettano alcuni lavori

1.1

TOT

100

 

 Quanto saresti disponibile a fare un lavoro manuale se…

 

Molto

Abbastanza

Poco/per nulla

TOT

…ben pagato

29.2

55.3

15.5

100

…creativo

33.9

44.4

21.7

100

… con orario flessibile

20.5

46.1

33.4

100

 

 Quale lavoro consiglieresti ad un amico se ricevesse un’offerta tra quelli seguenti (a parità di stipendio)?

Tipo di lavoro

%

Tecnico specializzato fabbrica

24

Cassiere/commesso

23.1

Ausiliario traffico

13.8

Lavoratore impresa agricola

7.7

Operaio in fabbrica

6.9

Lavoratore edile

5.4

Meccanico di officina

5.2

Operatore ecologico

4.6

Operatore fast food

4.2

Telefonista di call center

3.5

Distributore volantini

1.6

TOT

100

 

 Quanto consideri problematici i seguenti aspetti legati dell’attività lavorativa?

 

Molto

Abbastanza

Poco o per nulla

TOT

Trasferimento all'estero

28.1

29.2

42.7

100

Lavoro che richiede pendolarismo

17.6

38.7

43.7

100

Trasferimento in Italia

18

28.6

53.4

100

Lavoro di notte

17.4

29.4

53.2

100

Frequenti trasferte

15.5

28.9

55.6

100

Cambio frequente orari di lavoro

12.1

33

54.9

100

Lavoro festivo

11.6

28

60.4

100

Cambio frequente di committenti

7.4

20.6

72

100

Cambio frequente di colleghi

7

25.5

67.5

100

 

 

Grado di importanza dei seguenti fattori nel determinare il successo professionale

 

Molto

Abbastanza

Poco/per niente

L'impegno

70.4

23.1

6.5

100

Le competenze

64.3

29.8

5.9

100

Le capacità relazionali

60.5

34.9

4.6

100

La disponibilità

60.5

33.8

5.7

100

La rete dei contatti

46.7

42.1

11.2

100

La reputazione

40.6

46.2

13.2

100

Il titolo di studio

27.1

42.7

30.2

100

 

 Salario per una persona del proprio livello di formazione al trentacinquesimo anno di età

Salario che 

ritengono adeguato

Salario che pensano avranno

 

Uomo

Donna

Uomo

Donna

Fino a 1500

34.2

39.5

45.5

61.0

Tra 1500 e 2000

37.3

38.8

31.3

22.6

2000 e oltre

26.1

17.9

18.8

10.3

Non so

2.4

3.7

4.3

6.0

TOT

100.0

100.0

100.0

100.0


Redazione Agenzia Stampa Italia

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