(ASI) Siamo fermamente convinti che la priorità assoluta del Governo debba essere quella di cancellare categoricamente l’incremento dell’IVA.
Un’operazione dannosa e controproducente, i cui effetti più gravi peseranno sulle famiglie, determinando un’ulteriore contrazione dei consumi già in forte crisi (nel biennio 2012-2013 secondo le nostre stime la contrazione risulta pari al -7,8%).
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che le ricadute di questa manovra saranno complessivamente di +207 Euro annui a famiglia (pari ad un aggravio di circa +0,85% del tasso di inflazione).
Nel dettaglio, a causa dell’incremento dell’IVA, dell’aumento dei costi di trasporto e dei maggiori costi energetici di impresa, le ricadute per ogni famiglia solo nei seguenti settori saranno di:
+81 Euro nel settore dell’abbigliamento,
+25 Euro in quello calzaturiero,
+12 Euro per vini e liquori.
Per non parlare, inoltre, delle ripercussioni sui costi dei carburanti, stimabili in un aumento di 1,7 centesimi al litro.
Aumenti che faranno lievitare i costi di trasporto di tutti i beni e servizi (non dimentichiamo che oltre l’86% dei beni di largo consumo è trasportato su gomma), incrementando inevitabilmente il prezzo al dettaglio, anche per quei beni la cui aliquota IVA non sarà soggetta a ritocchi.
Per questo è indispensabile eliminare l’incremento IVA, senza ricorrere, però, al solito “gioco delle tre carte”, sostituendo cioè l’aumento di tale imposta con un altro incremento, altrettanto nocivo.
Il pensiero va immediatamente al ritocco delle accise sui carburanti, il cui effetto deleterio per l’economia e per i consumi già si è fatto sentire pesantemente negli anni passati.