L'agenzia di rating, oltre a sospendere le comunicazioni con l'Italia, pretende che il nostro Stato le garantisca immunità in futuro, minacciando altrimenti di "riconsiderare - è scritto sul comunicato emanato da Ficht - le nostre attività in Italia". Un atto di arroganza verso un Paese sovrano che si motiva con la vicenda venuta fuori lo scorso lunedì, quando la Procura di Trani ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone, cinque responsabili dell'agenzia Standard &Poor's e due responsabili dell'Agenzia Fitch.
Secondo la Procura i soggetti mettevano in essere, in concorso fra loro, "una serie di artifici tanto nell'elaborazione, quanto nella diffusione dei rating sul debito sovrano italiano concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell'immagine, prestigio e affidamento creditizi dell'Italia sui mercati finanziari, una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani, segnatamente un loro deprezzamento, un indebolimento dell'Euro".
Redazione Agenzia Stampa Italia