(ASI) Eppure può accadere, grazie al cattivo ruolo svolto dall'AEEG, (Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ) che invece di indagare sui continui aumenti e sulle fatture non sempre trasparenti delle varie compagnie decide di creare una banca dati con i nomi dei cattivi pagatori.
Finire nella banca dati è facile, basta qualche bolletta pagata in ritardo e visti i venti eterni della crisi è facile tardare una fattura. Si denuncia anche il cattivo servizio delle Poste che ormai usa consegnare con grave ritardo le stesse bollette. Una volta finiti in questa banca dati nessun operatore accetterà di allacciare all'utente energia o gas.
La Federcontribuenti chiederà formalmente all'AEEG di occuparsi dei soli compiti assegnatigli con la legge istituita nel 1995: «garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nel settore dei servizi di pubblica utilità, assicurandone la fruibilità e la diffusione in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori».
L'altra azione che intraprenderà la Federcontribuenti sarà di chiedere con formula scritta al segretario del Pd, Bersani, chi deve assicurarsi che il decreto da lui fermamente voluto quando era ministro dell'industria, vale a dire, il dl del marzo 1999 n.79 inerente alla liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, venga attuato, considerato che tutte le compagnie attuano lo stesso tariffario, uccidendo la libera concorrenza e obbligando i cittadini a subire poteri incontrollabili oltre che tariffari con continui aumenti? Insomma, l'AEEG sta venendo meno ai suoi strategici compiti, il decreto sulla liberalizzazione del mercato sembra non essere mai entrato in vigore, le Poste non assicurano più nessun servizio qualificato e infine, a gravare sulle bollette di luce e gas, le accise regionali. Numerose le segnalazioni, soprattutto dei cittadini romani, di fatture gonfiate, disdette senza avvisi e rateizzazioni non sempre in linea con le possibilità economiche del richiedente.