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Istat: Cala il Pil nel secondo trimestre 2012

(ASI) Le ricette anti-crisi del Professor Monti non sembrano ancora risolutive nel rilanciare l'economia italiana. Nonostante l'ottimismo espresso dal Presidente del Consiglio alla fiera di Levante, l'uscita dalla crisi appare ancora come una lunga strada in salita. A confermarlo sarebbero proprio i dati diffusi oggi dall'Istat relativi ai conti economici del secondo trimestre 2012, i peggiori dal 2009.


Secondo l'Istituto nazionale di statistica, infatti, nei mesi di aprile, maggio e giugno 2012 il Pil ha subito una contrazione dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011. La variazione acquisita per il 2012 e pari a -2,1 per cento.
Sempre secondo le stime fornite dall'Istat, tutti i tre grandi comparti di attività economica registrano una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -1,9% per l'agricoltura, -1,6% per l'industria e -0,5% per i servizi.
Dato emblematico, che ha pesato non poco sulla contrazione del prodotto interno, è la forte diminuzione della spesa delle famiglie sul territorio nazionale (un calo del 3,5%, dovuto a diminuzioni del 10,1% per gli acquisti di beni durevoli, del 3,5% per quelli di beni non durevoli e dell’1,1% per gli acquisti di servizi) e degli investimenti fissi lordi che hanno segnato nel complesso una diminuzione del 9,5% (il -10,4% nella spesa in macchinari e altri prodotti, il -22,4% negli investimenti in mezzi di trasporto ed il -6,3% degli investimenti in costruzioni).
Rispetto alle dominanti economie occidentali, l'Italia appare ancora arrancare nel rilanciare la propria economia. Le informazioni fornite dall'Istat fanno sapere che, in termini congiunturali, nel secondo trimestre il Pil è aumentato dello 0,4% negli Stati Uniti, dello 0,3% in Germania e in Giappone, è rimasto stazionario in Francia, mentre è diminuito dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si sono registrati incrementi del 3,6% in Giappone, del 2,3% negli Stati Uniti, dell’1,0% in Germania e dello 0,3% in Francia, mentre nel Regno Unito il PIL è diminuito dello 0,5%. Nel complesso, l’area Euro ha registrato un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% in confronto allo stesso trimestre del 2011.
Alessandro Bulletti Agenzia Stampa Italia

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