La stagione di prosa del Teatro Herberia di Rubiera, ideata e promossa da La Corte Ospitale, impresa di produzione teatrale e Centro di Residenza Emilia-Romagna, prosegue martedì 17 dicembre con Cantiere aperto Della Madre, uno spettacolo di Mario Perrotta, in scena insieme a Paola Roscioli.
(ASI) Rubiera. La stagione di prosa del Teatro Herberia di Rubiera, ideata e promossa da La Corte Ospitale, impresa di produzione teatrale e Centro di Residenza Emilia-Romagna, prosegue martedì 17 dicembre, alle ore 21, con Cantiere aperto Della Madre, uno spettacolo di Mario Perrotta, in scena insieme a Paola Roscioli, anteprima del nuovo lavoro che debutterà a gennaio 2020 al Piccolo Teatro di Milano.
Dopo aver indagato la figura evanescente dei padri contemporanei, Mario Perrotta nel secondo capitolo della trilogia In nome del padre, della madre, dei figli sposta la lente di ingrandimento sulla figura intoccabile della Madre - almeno per come la viviamo nel nostro paese.
“Una figura che – afferma Mario Perrotta- nonostante l’evoluzione del ruolo materno degli ultimi decenni, ha mantenuto costante nel tempo una sorta di sacralità e onniscienza che la rende ingiudicabile, al di sopra del bene e del male. Ed è così compresa nel suo ruolo che rischia di diventare soffocante nei confronti dei figli e escludente nei confronti di quei pochi padri che vorrebbero interpretare a pieno titolo il proprio ruolo.”
Consulente alla drammaturgia, come per In nome del padre, ancora Massimo Recalcati: “Il teatro di Mario Perrotta sarà l’occasione per mostrare le metamorfosi contemporanee della figura materna insieme però a ciò che della madre rimane al di là della storia; la sua funzione fondamentale nel garantire la trasmissione del sentimento della vita da una generazione all’altra; il simbolo di una cura che sa essere ogni volta particolare e mai anonima.”
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale.
La stagione del Teatro Herberia riprende il 23 gennaio 2020 con La Classe, pluripremiato spettacolo di Fabiana Iacozzilli e Cranpi. La classe è un docupuppets con pupazzi e uomini.