(ASI) A Perugia, in una Sala dei Notari gremita di pubblico, si è tenuto il tradizionale “Concerto degli Auguri” organizzato dal Comune di Perugia. In programma, due importanti Quartetti per Archi - annoverati tra le più alte pagine del repertorio romantico - accomunati dal fatto di essere, entrambi, il frutto della maturità artistica di due grandi compositori: Alexander Borodin e Antonin Dvoràk.
Alexander Borodin, compositore russo, appartenente al “Gruppo dei Cinque” (con C. Cui, M. Glinka, N. Rimskij-Korsakov e M. Musorgskij) è universalmente noto per l’opera lirica “Il Principe Igor”da cui sono tratte le celeberrime “Danze Polovesiane”; il Quartetto in re maggiore eseguito da UmbriAEnsemble, insieme con “Principe Igor”, è l’ultima creatura artistica cui il maestro russo lavorò fino alla fine dei suoi giorni: in esso è consegnato in modo sublime quell’equilibrio tra tradizione formale tedesca ed ispirazione melodica popolare russa che è la cifra distintiva della poetica e dello stile di Borodin, peraltro figura straordinaria di intellettuale. Forse non tutti sanno che Borodin era un medico, membro dell’Accademia Medico-Chirurgica di S.Pietroburgo, i suoi studi e le sue scoperte, in ambito chimico, hanno segnato significativi traguardi scientifici la cui importanza è ancora oggi molto apprezzata. Anche per il cecoslovacco Antonin Dvoràk, l’elemento folclorico sintetizzato in un contesto formale fortemente strutturato in senso tradizionale – Dvoràk frequentò e strinse una lunga e fertile amicizia con Brahms – è identificativo del suo proprio stile, con la differenza, però, che la suggestione melodica che risuona nei temi del Quartetto “Americano”è un singolare distillato di melodie tradizionali cèche e di canti dei nativi americani, apprese dallo stesso Dvoràk durante il suo soggiorno americano, nel corso del quale, appunto, compose il Quartetto e la celebre Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”. Una profonda nostalgia patria, un legame sentimentale stretto intorno alla memoria, ma anche alla ricerca e al confronto, per significare l’atmosfera di questo Natale in Musica. Un progetto innovativo, prima ancora che una struttura conclusa, il punto d’incontro degli Artisti di UmbriAEnsemble, già noti per ricoprire il ruolo di prime parti in orchestre locali e nazionali, ovvero per essere rinomati solisti sulla scena internazionale. L’Ensemble – dinamico ed aperto alle più varie formazioni strumentali e vocali – nasce dal desiderio di offrire al pubblico repertori di grande spessore artistico ma non comune ascolto, in particolare del periodo romantico e del Novecento. E peculiare ed inconfondibile è l’approccio esegetico, e dunque interpretativo, caratterizzato da una scrupolosa cura del dettaglio tecnico-stilistico e da un ineguagliabile entusiasmo e comunicatività, qualità universalmente riconosciute all’ensemble umbro. Alla fine lunghi e calorosi applausi ad Angelo Cicillini (violino I°) Luca Venturi (violino II°), Luca Ranieri (viola) e M. Cecilia Berioli (violoncello). Nella circostanza c’è stato anche il brillante debutto (solo,ovviamente, per un Canto di Natale del XIII° secolo) di Luigi Ranieri (tromba) di soli 13 anni.