Mercoledì 27 Giugno ore 19, Istituto Culturale Coreano, Roma
(ASI) Roma. Una giornata interamente dedicata alla Cultura in tutte le sue forme, senza pregiudizi né confini; non un evento sporadico, in sé concluso, ma una celebrazione ricorrente con cadenza regolare, una “buona pratica”, un atteso appuntamento: questa è la Giornata della Cultura che l’Istituto Culturale Coreano in Italia celebra con grande impegno e cura l’ ultimo mercoledì di ogni mese con eventi sempre diversi, originali, tutti dedicati alle tante sfaccettature che compongono l’universo culturale.
Cultura nel senso più ampio e fertile della parola, dunque, aperta al confronto tra tradizioni diverse: da questa ispirazione nasce la “Rossiniana” che proprio nella bella sede dell’Istituto Culturale Coreano di Roma, in via Nomentana, va in scena Mercoledì 27 Giugno con inizio dalle ore 19 (l’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti). L’occasione per lo spettacolo – nato dalla sinergia tra la tradizione musicale classica italiana e la spiccata passione coreana per il nostro Belcanto - è offerta dalle celebrazioni per il 150° anniversario della morte di Gioacchino Rossini, una circostanza che ha fortemente caratterizzato l’ano in corso, definito appunto “anno rossiniano”.
Una commissione di esperti, presieduta da UmbriaEnsemble ed organizzata dall’Istituto Culturale Coreano, ha selezionato dopo un’apposita audizione due voci per i ruoli di Rosina e Figaro premiando due giovani ma già stimati professionisti: Angela Kang Hansol, soprano, ed Ettore Lee Chi Hoon, baritono. Con loro, UmbriaEnsemble nella sua formazione di Trio (Andrea Trovato, pianoforte; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello) celebrerà l’anniversario rossiniano con un repertorio molto amato dal pubblico e presentato in un organico di grande interesse musicologico e di raro ascolto.
Le arie per soprano e baritono, tutte tratte dal “Barbiere” rossiniano, sono alternate a tre scintillanti Ouverture di famose Opere: si inizia con la ben nota Ouverture de “Il Barbiere di Siviglia” per poi continuare con quella di “Semiramide” concludendo con la maestosa grazia e la vivacità ritmica – sempre accesa dai famosi “crescendo” - dell’Ouverture de “La gazza ladra”.
Un viaggio nella Musica del “primo” Rossini, precedente all’abbandono del suolo patrio e poi al ritiro dalle scene per dedicarsi, nella campagna di Passy, ad una vita più tranquilla e riservata rispetto a quella degli anni italiani. Anni, questi, particolarmente intensi, che videro nascere e felicemente diffondersi la quasi totalità delle opere rossiniane, la cui parabola è in questo programma di Concerto efficacemente rappresentata: dal clamoroso debutto del “Barbiere” a Roma, nel 1816, fino a “Semiramide”, l’ultima opera scritta in Italia. Un capolavoro che dal debutto veneziano del 1823 ha attraversato quasi due secoli di storia e di cultura con inalterata forza, incisività, bellezza.
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