Domenica 29 Maggio, ore 19, Teatro Mancinelli. Orvieto
(ASI) Orvieto. Festa solenne della Chiesa Cattolica, il Corpus Domini è la celebrazione della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia; nel 1264, con la bolla papale “Transiturus”, da Orvieto dove risiedeva ed aveva stabilito la residenza della corte pontificia, la solennità venne estesa a tutto il mondo cristiano dal Papa Urbano IV. Appena l’anno prima, proprio vicino ad Orvieto, ebbe luogo il famoso “miracolo di Bolsena” nel corso del quale l’ostia eucaristica avrebbe cominciato a sanguinare al momento della consacrazione.
Un legame speciale ed unico lega dunque Orvieto alla solennità del Corpus Domini che da oltre settecentocinquanta anni viene celebrata con grande partecipazione da tutta la città.
Quest’anno le celebrazioni – ottimamente coordinate dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - culmineranno con il Concerto di UmbriaEnsemble che si presenta ad Orvieto nella sua espressione orchestrale, i “Solisti dell’Umbria”. Nata in seno ad UmbriaEnsemble, l’Orchestra da camera “Solisti dell’Umbria” interpreta perfettamente le principali linee progettuali che identificano UmbriaEnsemble: la ricerca linguistica ed espressiva, la diffusione del repertorio musicale d’Autore, la promozione dei giovani talenti concertistici.
E saranno proprio i giovani concertisti di domani, brillanti neodiplomati e diplomandi, i protagonisti del Concerto “L’eleganza del Barocco e del Classicismo”, Domenica 29 Maggio, con inizio dalle ore 19, nella superba cornice del Teatro Mancinelli di Orvieto che proprio quest’anno celebra il suo 150° anniversario.
Composta da giovani sostenuti e guidati dai più maturi professionisti con i quali siedono agli stessi leggii, l’Orchestra da Camera “Solisti dell’Umbria” ad Orvieto presenta un programma che simbolicamente si apre e chiude con Mozart: all’inizio l’“Ave Verum Corpus”, brano di profondissima suggestione spirituale ispirato proprio al Corpus Domini; poi un gioioso viaggio nelle ascendenze mozartiane con gli italiani Corelli (Concerto Grosso op. VI n°4) e Vivaldi (“La Primavera”) ed il tedesco Telemann (Concerto per Viola in Sol), per concludere infine con il Divertimento per Archi K 138 composto da un Mozart appena sedicenne. Un omaggio di speranza e fiducia sia nelle potenzialità dei giovani che nel valore inalienabile del confronto con la tradizione.
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