Nato a Milano il 26 giugno 1933, il grande maestro diviene direttore de La Scala, della Staatsoper di Vienna e dei Berliner Philharmoniker. Nel tempo ottiene meriti artistici in campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica, alla guida delle più importanti orchestre del mondo.
Lo scorso 30 agosto, Abbado riceve la nomina di senatore a vita dal Capo dello Stato Napolitano che, alla notizia della sua scomparsa, appare addolorato a commosso. "Egli ha affrontato fino all'ultimo con straordinaria forza di volontà gli assalti del male che già lo aveva duramente colpito numerosi anni fa e che si era da qualche mese ripresentato nelle forme più aggressive e fatali... Rendo omaggio - non solo da amico e ammiratore di antica data, ma da rappresentante della collettività nazionale delle istituzioni repubblicane - all'uomo che ha onorato in Europa e nel mondo la grande tradizione musicale del nostro Paese, contribuendo in pari tempo con il suo eccezionale talento e la sua profonda sensibilità civile all'apertura di nuove strade per un più ricco sviluppo dei rapporti tra cultura e società."
Queste le motivazioni che lo hanno reso meritevole della nomina di Senatore a vita, prosegue Napolitano:" Restano non solo le tracce durature della sua altissima qualità di interprete rigoroso e creativo, ma l'eredità delle orchestre che egli ha saputo costruire valorizzando intere schiere di giovani musicisti. In questo spirito Claudio Abbado sarà ricordato dagli italiani e da quanti lo hanno conosciuto ascoltandolo in tutto il mondo. Ed è appunto ai giovani da lui educati e indirizzati al successo, così come ai figli e a tutti i famigliari e i più stretti amici, che esprimo la mia vicinanza affettiva e morale».
Era un uomo di spessore e di grande sensibilità Claudio Abbado che mal tollerava i tagli alla cultura nel nostro Paese e che, proprio in un'intervista rilasciata a Fabio Fazio in data 8 novembre 2010, (ospite della trasmissione "Vieni via con me"), si era soffermato su questo aspetto, elencando tutti i buoni motivi per cui un Paese dovrebbe investire in questo campo: "La cultura arricchisce sempre- aveva dichiarato il maestro- perché permette di superare tutti i limiti. Chi è amante della cultura desidera conoscere tutto e, quindi, è contro il razzismo... La cultura è contro la volgarità, permette di distinguere fra bene e male. La cultura è lo strumento per giudicare anche chi ci governa; è libertà di espressione e di parola. La cultura salva... È stato l'amore per la musica e per la mia famiglia a farmi tornare a vivere. La cultura è il riscatto sociale dalla povertà, è far sì che i nostri figli e i nostri nipoti possano andare un giorno a teatro per vivere la magia della musica. La cultura è un bene comune primario come l'acqua. I teatri, le biblioteche, i musei e i cinema sono tanti acquedotti. insomma la cultura è Vita e la Vita è bella!"
E allora grazie maestro Abbado per averci fatto sorvolare sopra lo sconfinato mondo della cultura con le ali leggiadre della tua magia!
Maria Vera Valastro- Agenzia Stampa Italia
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