Nessuno poteva immaginare il peso che questa kermesse avrebbe esercitato sulla scena musicale italiana, e non solo. Oggi Umbria Jazz è un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, un obiettivo fondamentale della carriera per qualsiasi artista, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo della musica e dei Festival musicali.
Dalla prima edizione molto è cambiato, ma non lo spirito e l’identità che, insieme alla qualità delle proposte artistiche hanno fatto la fortuna della manifestazione.
Un Festival che conferma il trend intrapreso da alcuni anni: musica a trecentosessanta gradi per tutti ma con un’anima legata indissolubilmente al jazz e alla storia di questa musica straordinaria.
A conferma di ciò l’edizione del quarantennale presenta un cartellone eterogeneo e dalle molte anime, che proverà a sintetizzare i variegati percorsi della musica, presentando al pubblico, oltre che il jazz nelle sue molteplici espressioni, anche pop, soul, reggae, blues e contaminazioni inedite. Sulle scene di Umbria Jazz 13 si alterneranno artisti di culto e giovani emergenti, icone e monumenti della black music, jazzmen alla prova con progetti assolutamente nuovi e ricchi di fascino.
Location principale rimane l’Arena Santa Giuliana, dove avranno spazio i grandi nomi, poi il Teatro Morlacchi, dedicato al jazz più ortodosso.
Novità assoluta saranno i concerti a Palazzo della Penna, in collaborazione con Young Jazz e Comune di Foligno, un ritorno invece alla Galleria Nazionale dell’Umbria, alla Sala Podiani, con i concerti di “Jazz goes to the Museum”.
Abbinamento tra musica e cibo infine alla Bottega del Vino e al Ristorante La Taverna per gli aperitivi, i brunch e le cene.
Ci sono infine gli spazi all’aperto gratuiti: Piazza IV Novembre e i Giardini Carducci. È l’Umbria Jazz che rappresenta la continuità con il passato, un omaggio doveroso a una formula che ha creato il “caso” Umbria Jazz nel mondo dello spettacolo e nel costume. Da non dimenticare infine la tradizionale Street Parade.
Il miracolo di Umbria Jazz è stato in definitiva di aver creato un evento popolare, dai grandi numeri e dalla forte risonanza immerso in un ambiente assolutamente peculiare che non ha riscontri in tutto il mondo e che lo rendono unico e irripetibile.
Le interviste al direttore artistico Carlo Pagnotta, alla presidente della Regione Catiuscia Marini
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