In scena gli artisti di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Luca Venturi, violini; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello) con Cristina Paolucci, soprano, ed Elisabetta Pallucchi, contralto, diretti da Gabriele Catalucci, maestro al cembalo.
Una scelta, quella del Concerto monografico, che caratterizza ormai da anni l’indirizzo culturale ed artistico del “MusicaSacraFestival”, rassegna che si distingue, con crescente fortuna, per le proposte di grande qualità musicale e di raffinata ricerca musicologica. Il programma del Concerto di UmbriaEnsemble, infatti, presenta alcune tra le pagine più alte della Musica Sacra di Marcello insieme con composizioni strumentali: il confronto delle opere disegna nella sua giusta luce il ritratto del compositore veneziano, eclettico aristocratico noto ai più per aver redatto con straordinaria lucidità ed ironia il libello satirico “Il Teatro alla Moda”.
Quella di Benedetto Marcello è senz’altro una personalità esemplare quanto rara, caratterizzata da un continuo intrecciarsi di ruoli: avvocato, giudice, amministratore, poeta, filologo, musicista e compositore, attività quest’ultima che gli valse il titolo di “principe della musica sacra”. E le sue composizioni sacre, in particolare i Salmi presenti nel programma, rappresentano la più importante testimonianza sia della grande erudizione sia del talento compositivo di Benedetto Marcello, con i loro riferimenti agli autori dell'antichità nonché alle formule del canto greco, ebraico e armeno. Ogni salmo è un'opera in sé completa e complessa, in cui la parafrasi di ciascun versetto biblico è concepita come un brano separato dagli altri, e varie sono le combinazioni vocali e strumentali adoperate. La popolarità dei salmi fu enorme, e continuò a crescere in tutta Europa fino all'inizio del sec. XIX. Tra i grandi ammiratori di questa parte della produzione di Benedetto Marcello furono anche Goethe, Rossini e Verdi.
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