(ASI) Le misure adottate dai decreti ministeriali per arginare la pandemia sembrano non aver dato gli effetti sperati. I nuovi casi si attestano intorno ad I 14.000 sul suolo italiano. Salgono anche i morti intorno ai 500.
Un Trend che lascia spazio a più di qualche risentimento per gli esperti del settore sanitario . Il tasso di positività diminuisce fino ad arrivare ad un 4,1% rispetto al precedente 5,6%. Il numero di tamponi in questa ultima settimana è tornato a crescere in maniera esponenziale . In sintesi l’esplosione di contagi non si sta verificando. Non possiamo parlare di terza ondata che il Ministero della Salute cerca di scongiurare. D’altro canto non si è verificata neppure una netta diminuzione dei casi come sperato in vista delle restrizioni . La Sicilia resta la regione più colpita, seguita da Lazio, Emilia Romagna e Veneto, Lombardia e Puglia. Il maggior numero di morti si registra nel Veneto. Da tenere sotto osservazione anche la Lombardia. Continua anche a diminuire la pressione sul sistema sanitario:nei reparti Covid19 ordinari le unità si attestano intorno ai 22.000 pazienti ricoverati. Le terapie intensive registrano un numero intorno ai 2000. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico di Tor Vergata di Roma, si esprime dicendo : “ci dicono che l’epidemia non è sotto controllo, la curva dei contagi non sta de crescendo in modo significativo e siamo tuttora in una situazione di grande circolazione del virus. Il tasso di positività è sostanzialmente stabile, a dimostrare che il virus continua a circolare sul territorio, resta molto preoccupante il dato sulla mortalità, che potrebbe contribuire in modo sostanziale al calo dei posti occupati in terapia intensiva”. Gli esperti italiani non sono tranquilli e del resto anche in altri Paesi europei la situazione è ancora più drammatica.In Francia ad esempio si registrano 600 morti al giorno. La Gran Bretagna alle prese con la nuova variante locale ha toccato il picco massimo di 1000 morti e 33.000 contagiati. La Germania ha deciso di prorogare lo stato di confinamento fino al 15 febbraio. Vi è la chiusura di ristoranti, e lo stop alle attività per il tempo libero.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia