(ASI) Il 9 novembre oltre 150 ricercatori, finanziatori pubblici e privati e rappresentanti di enti regolatori, istituzioni di ricerca, comitati etici, editori e associazioni di pazienti hanno partecipato alla Convention Nazionale sulla Ricerca Biomedica per condividere le raccomandazioni della campagna internazionale Lancet-REWARD, finalizzata ad ottenere il massimo ritorno in termini di salute dalle risorse investite nella ricerca.
Per questo rinnovato interesse per la ricerca biomedica in Italia (rilancio della ricerca indipendente AIFA, Human Technopole, call per un’Agenzia Nazionale per la Ricerca) ha reso necessaria una riflessione sugli indicatori che misurano il ritorno degli investimenti nella ricerca biomedica: produttività scientifica, qualità delle evidenze pubblicate, impatto della ricerca sui servizi sanitari e sugli esiti di salute, oltre naturalmente a brevetti e profitti. In qualità di prima (e al momento unica) organizzazione italiana aderente, la Fondazione GIMBE ha lanciato in Italia la campagna Lancet-REWARD, per condividere con tutti gli stakeholder la necessità di ottenere il massimo ritorno in termini di salute dalle risorse investite nella ricerca biomedica.
Dopo la lettura magistrale di Sir Iain Chalmers, tre sessioni interattive, guidate da Silvio Garattini e Nino Cartabellotta hanno affrontato le problematiche che generano le 5 categorie di sprechi nella ricerca biomedica attraverso il confronto con i vari stakeholder.