(ASI) Milano - In merito al caso del bambino di 3 anni di Milano con tubercolosi conclamata, qui di seguito segnaliamo la posizione della Prof.ssa Susanna Esposito, pediatra, infettivologa - Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Presidente di
WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici e Presidente SITIP, Società Italiana di Infettivologia Pediatrica.
Tubercolosi in Età Pediatrica: in Italia, sono stati diagnosticati più di 1.500 casi di malattia attiva tra il 2010 e il 2013
“I casi di tubercolosi in età pediatrica sono purtroppo sempre più frequenti, e come per il bambino di 3 anni dell’asilo nido di Milano con tubercolosi conclamata, è fondamentale la diagnosi precoce attraverso un accurato screening che consente di attivare immediatamente le cure in caso di malattia o di escluderla.
Nei bambini, purtroppo, la diagnosi di tubercolosi non sempre è facile perché i soggetti nei primi anni di vita possono più facilmente, rispetto ad un adulto, avere colture negative, radiografie del torace con reperti equivoci e manifestazioni cliniche atipiche. Nei più piccoli, soprattutto al di sotto dei 5 anni, l’evoluzione dell’infezione tubercolare è molto rapida: nei due anni successivi all’infezione il rischio di sviluppare la malattia è del 24% nei bambini tra 1 e 5 anni e del 43% in quelli sotto l’anno di età.
Per una diagnosi efficace di TB in età pediatrica è fondamentale poi un’accurata anamnesi, mirata ad indagare l’avvenuta esposizione al batterio della tubercolosi, Mycobacterium tuberculosis, quindi un eventuale contagio per via aerea con un soggetto con TB bacillifera tramite saliva, starnuto o colpo di tosse, o con persone provenienti da aree endemiche.
Anche l’esame clinico riveste un ruolo di fondamentale importanza nella diagnosi di TB: devono essere accuratamente valutati i segni e sintomi suggestivi di malattia attiva, quali la tosse cronica, la perdita di peso, l’astenia, la sudorazione profusa, la febbre, il dolore toracico, l’emottisi ed il distress respiratorio.
La Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) con l’obiettivo di monitorare a livello nazionale i casi pediatrici più complessi, ha steso insieme ad altre Società Scientifiche le linee guida per la gestione della tubercolosi nei primi anni di vita e ha creato un Registro Nazionale per la Tubercolosi in Età Pediatrica in cui sono stati registrati più di 1.500 casi di malattia attiva diagnosticati nel nostro Paese tra il 2010 e il 2013”.
Redazione Agenzia Stampa Italia
Allarme tubercolosi: commento della Prof.ssa Susanna Esposito, infettivologa Policlinico di Milano