Zuccaccia: tentiamo di riattivare processi di creatività mediante la ricerca dell’unione
Venerdì 23 novembre alle 15, a palazzo Graziani, sede Fondazione Caripg, in corso Vannucci
(ASI) Perugia. – Dopo aver affrontato, un anno fa, il tema del pericolo che le intelligenze artificiali possano negativamente soppiantare la mente umana, l’associazione Cenacolo del libero pensiero organizza adesso un nuovo convegno dal titolo ‘Cogitatione mentis inopia’ per riflettere sulla ‘penuria di menti pensanti’. L’evento si svolgerà nel capoluogo umbro, venerdì 23 novembre alle 15, a palazzo Graziani, sede della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, in corso Vannucci 47. “Viviamo in un periodo di grandi mutamenti – commenta il presidente del Cenacolo del libero pensiero Giancarlo Zuccaccia – in cui la ‘penuria di teste pensanti’ va a incidere su tutte le branchie del sapere umano, dall’economia alla politica, dalla religione all’educazione, fino a interessare la famiglia e la scuola. Scopo di questo convegno è quello di riattivare, attraverso vere ‘teste pensanti’, processi di creatività mediante la ricerca dell’unione, eliminando tutte quelle forme che oggi sono la causa del grave disagio”.
Ai saluti introduttivi del presidente Zuccaccia seguiranno gli interventi di Roberto Sanseverino, docente di economia dei sistemi bancari e finanziari all’Università Lumsa di Roma, sugli scenari e i trend dell’economia e della finanza mondiale, del saggista Rinaldo Tieri sui valori e limiti del pensiero logico e scientifico, dello psicoterapeuta Domenico Mazzullo sulle cause della sempre maggiore “penuria di menti pensanti tra i giovani”, il quale avanzerà anche proposte di intervento, e di Vinicio Serino, professore all’Università degli studi di Siena, sul tema ‘antropologia della mente e culture segrete, in particolare cervelli deboli e pensatori liberi – due mondi a confronto’.
Al termine degli interventi dei relatori sarà facoltà dei presenti fare domande ed esprimere le loro considerazioni. Le conclusioni del convegno saranno affidate a Pier Francesco Verdese.