Da passione, espressione e arte astratta fino all’arte contemporanea in Corea del Sud.
È da oltre 50 anni che la fiamma dell’arte contemporanea si è accesa in Corea del Sud.
Ciononostante, in Corea abbiamo ancora confusione a scrivere la storia dell’arte. Perché? Perchè il 21esimo secolo si era aperto senza un’adeguata verifica dell’Informale, che era considerato la radice dell’arte contemporanea in Corea.
Poiché non era chiaro se l’avvento della pittura “informale”, fenomeno importante nella storia dell’arte della Corea come nuova tendenza artistica degli anni ’50, fosse dovuto al clima della Guerra Civile Coreana (1950-1953), se fosse un fenomeno nato spontaneamente, o se invece si sviluppò con l’arrivo delle Forze Nazionali degli Stati Uniti, o grazie a critici d’arte che contribuirono attivamente all’introduzione dell’arte internazionale, o ancora all’arte americana, introdotta attraverso “Time”, “Life”, o “Art News” e altre riviste vicine al fenomeno dell’astrattismo americano dell’epoca.
L’arte degli anni ‘50 in Corea del Sud, rappresentata dalla passione e dall’espressione, è veramente il punto di contatto e l’inizio della fioritura dell’arte astratta occidentale e coreana nel dopoguerra.
All’inizio del 20esimo secolo il periodo della colonizzazione giapponese in Corea (1910-1945) può considerarsi un momento di deriva dell’arte moderna. Ciononostante, nel 1915, dopo che Hui-Dong Koh (il primo artista coreano di pittura occidentale) ritornò a casa dopo gli studi all’estero, la pittura occidentale prese piede e nacque l’”Impressionismo”.
Da allora, l’arte coreana si sviluppò attraverso i contrasti tra l’arte tradizionale, l’arte moderna e quella contemporanea. La tendenza dominante dell’arte negli anni ‘70 in Corea del Sud è stata la sommersione nell’arte concettuale del modernismo e del minimalismo, e il gruppo di artisti formato da Ufan Lee, Seo Bo Park, Se Ok Seo, Chang-Yeol Kim, Jong Hyun Ha e Hyung Keun Yoon ha aperto una nuova fase dell’arte contemporanea in Corea.
Dalla fine degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80, sotto l’influenza dell’iperrealismo americano, si è sviluppata la corrente dell’iperrealismo coreano rappresentata dagli artisti Man Young Han, Yeong-Hun Koh, Seok-Ju Lee e Seok-Cheol Ji.
Negli anni Ottanta, come si è visto in tutto il mondo, il Neo Espressionismo ha conosciuto una fase predominante, con la diffusione del Neo Espressionismo in Germania, della Transavanguardia in Italia, del Neo Espressionismo a New York e in Francia. In Corea, in quell’epoca, Hak- Cheol Shin, Yoon Oh e Ok-Sang Lim che erano chiamati artisti popolari e aderirono al realismo, rappresentavano il Neo Espressionismo coreano.
I dipinti a inchiostro in bianco e nero realizzati da Soo- Nam Song a quel tempo erano più popolari dei dipinti a colori e dell’arte contemporanea, ma hanno perso la loro identità e le radici, oggi inondate dalla Western art e dalla Pop Art.
Detto ciò, che cosa dire a proposito dell’arte contemporanea in Corea nel 21esimo secolo?
Viene alla mente un artista di video art famoso in tutto il mondo, Nam-June Paik.
Nel suo lavoro cominciato in Germania e poi diffusosi in tutto il mondo si riscontra la tendenza naturale di una società nella quale le rivoluzioni tecniche stavano investendo tutti i settori ed in cui gli eventi artistici erano condizionati dall’ossessione per il digitale e la tecnologia del 21esimo secolo.
Una varietà di software per ottenere immagini d’arte più visive ed emozionanti invasero gli spazi d’arte. Le sale espositive attraverso i mass media, come nelle fiere online, vengono brillantemente occupate da una rivoluzionaria forma di arte digitale.
Yeon-Du Chung attraverso i mezzi di comunicazione, Yong-Baek Lee e Jung-Hwa Choi con le installazioni, Do- Ho Suh rivelando un messaggio di scontro tra civiltà ed epoche storiche, Su-Ja Kim con l’uso di stoffe tese o ripiegate a borsa, Byung-woo Bae e A-Ta Kim attraverso la fotografia, sono attualmente gli artisti che raccontano la situazione dell’arte contemporanea coreana nel mondo.
Ora, credo che il gruppo di più di 50 eccellenti artisti coreani (incluso Jeong-Min Suh per il Solo Show) che parteciperanno a kunStart 12 introdurranno un alto livello di arte coreana in Europa e porteranno cosi onore al loro paese.
Martino Kim