(ASI) Chieti - Il 2 ottobre, ufficialmente dal 2005, si celebra in Italia la Festa dei Nonni, memorie storiche della collettività, figure molto importanti, educative che fungono da punto di riferimento e da guida in una famiglia, soprattutto per i più piccoli, i nipoti e le nipotine che grazie ai nonni e alle nonne ricevono l'esperienza e la conoscenza del passato che si tramanda da generazione in generazione. Senza di noi nessuno sarebbe ciò che è. Senza passato non può esserci né presente, né futuro, e senza tradizione non può esserci progresso.
A tal proposito, nell'ambito delle mie ricerche su Gabriele d'Annunzio Vate d'Italia, mi sono imbattuto in una dolce poesia scritta dal poeta nel 1881 a soli 18 anni, quando era al Convitto Cicognini di Prato, dedicata alla nonna paterna Anna Lolli, già scomparsa all'epoca e che ci mostra un d'Annunzio umano e attaccato agli affetti famigliari e in particolare a quello per la nonna della primissima infanzia che come i primi amori non si scorda mai.
La poesia di Gabriele d'Annunzio si intitola "Alla Nonna", ed è apparsa nel "Gazzettino Letterario" un periodico toscano
"Alla nonna" è un sonetto pervaso da nostalgica dolcezza, e racconta, attraverso i ricordi e le immagini della memoria dell'autore, la figura di nonna Anna, unica nonna conosciuta dal d'Annunzio.
Di seguito il testo della poesia del poeta abruzzese:
"Alla Nonna"
"D'inverno ti mettevi una cuffietta
coi nastri bianchi come il tuo visino,
e facevi ogni sera la calzetta,
seduta al lume, accanto al tavolino.
Io imparavo la storia sacra in fretta
e poi m'accoccolavo a te vicino
per sentir narrar la favoletta
del Drago Azzurro e del Guerrier Moschino.
E quando il sonno proprio mi vinceva
m'accompagnavi fino alla mia stanza
e m'addormivi al suono dei tuoi baci.
Agli occhi chiusi allor mi sorrideva
in mezzo ai fiori una gioconda danza
di sonni dolci, splendidi e fugaci".
Gabriele d'Annunzio è veramente un personaggio che ha segnato una epoca, quella della Nazione Italiana; la sua poesia "Alla Nonna" è gravida di quei valori sacri dell'amore famigliare, soprattutto per i genitori e per i nonni tipici della cultura e tradizione italica che affondano nei Mos Maiorum della Res Publica Romana, da cui trae origine la patria italiana, e che il frenetico stress della società fluida e digitale del mondo globalizzato del XXI secolo stanno facendo dimenticare.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
In galleria le foto di Gabriele d'Annunzio da bambino