(ASI) Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, "Giorno di nascita del Sole Invitto", facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne via via sempre più importante in quanto si innestava, concludendola, sulla festa romana più antica, i Saturnali.
Il solstizio d'inverno nel vecchio calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più corta con il giorno più lungo. La rinascita del mondo. Il solstizio d’inverno è un momento di passaggio ciclico considerato nell’antichità magico e drammatico: i giorni diventano sempre più corti e bui, fino ad arrivare alla notte più lunga dell’anno. L’oscurità prende il sopravvento sulla luce, la notte è più lunga del giorno. Tutta la natura è come sospesa in questa morte simbolica che attende una resurrezione. Morte della luce, morte del sole come divinità fecondante e portatrice di calore, di vita, di benessere. Il sole cede il posto alla tenebra, per poi rinascere come rigenerato. Le giornate dopo il solstizio divengono sempre un po’ più lunghe, e di nuovo il potere del Dio Sole cresce e si manifesta nella sua luce. E’ una simbologia carica di valenze magiche e propiziatorie centrate sul mito della morte- rinascita. Morte del vecchio per il nuovo, morte del vecchio e usurato Dio Sole per la vitalità del Sole Fanciullo, morte del seme nel grembo della Madre Terra che si apre ad accoglierlo. In tutte le culture e fin dall’antichità più remota, questo periodo dell’anno veniva celebrato e ritualizzato ed erano grandi fuochi ad illuminare la notte, candele, falò attorno a cui festeggiare per incoraggiare l’avvento della luce, la nuova nascita del giorno ed il sole novello nella sua ascesa. Per celebrare le nozze della notte più corta con il giorno più lungo. La rinascita del mondo. Anche la tradizione romana del III secolo vantava questa simbologia radicata nel culto della divinità solare, che fioriva e prosperava nella cultura popolare, parallelamente al cristianesimo segreto. L’imperatore Aureliano istituì, per la giornata del solstizio d’inverno, la grande festa del Natalis Solis Invictis (natale del sole invitto), una fantasmagoria di riti, una festa di risonanza e grande partecipazione, non disdegnata neanche dai cristiani. In ogni caso BUON SOLSTIZIO!!!
Segnalazioni librarie sull’argomento:
Afred Schuler. Dell'essenza della città eterna. Edizioni di Ar. Euro 18,00 Ad Alfred Schuler, "ultimus paganorum", figura centrale con Klages e George dell'ultima, selvaggia fioritura del pensiero tedesco nella Monaco del primo anteguerra, George dedicò ("ingenio Alf. Scolari") la sua PORTA NIGRA, violentissimo attacco poetico contro la Zivilisation. Alla sua memoria, democraticamente oscurata dopo la seconda guerra mondiale, è dedicata questa traduzione delle sue celebri conferenze, incentrate su Roma antica, che avvinsero Rilke. Nello Gatta. Giuliano Imperatore. Un asceta dell’idea dello Stato. Edizioni di Ar. Euro 15,00 Luminosa, mirabile figura di sovrano, di letterato e di filosofo, l'Imperatore Giuliano rivive, in queste pagine, nella sua essenza più autentica: quella del pensatore politico animato da vera ascesi dell'idea di Stato. Esplorando i nessi con il neoplatonismo, del quale Giuliano fu interprete di spicco, Gatta ricostruisce la genealogia spirituale di quell'estremo atto di riaffermazione della metafisica che l'Imperatore tentò e a cui poté riuscire per un effimero tempo di grandiosità.
Beniamino Massimo di Dario. La Notitia Dignitatum. Immagini e simboli del Tardo Impero Romano. Edizioni di Ar. Euro 28,00Fin dal suo ritrovamento nel corso del XV secolo, la Notitia Dignitatum ha rappresentato uno dei documenti fondamentali per la conoscenza e la comprensione della storia romana tardoantica. A questo “registro delle cariche” militari e civili dell’Impero - offerto qui, per la prima volta, al lettore moderno, nella sua integrità cromatica – si rivolge lo studio di Beniamino M. di Dario, ponendone in risalto la complessa matrice pagana. Un’accorta e dettagliata ermeneutica del simbolismo che la Notitia presenta restaura così la possibilità di una lettura ‘integrale’, e più propria, di questo libro araldico della romanità.
Beniamino M. di Dario. Il Sole Invincibile. Aureliano riformatore politico e religioso. Edizioni di Ar. Euro 12,00Aureliano fu uno dei grandi imperatori pagani di Roma. Vissuto nell'epoca in cui la classicità stava per declinare, egli tentò (intorno al 270-275 d.C.) la traduzione in politica della speculazione neoplatonica. Roma, per un attimo, rifiorì, e il sovrano venne acclamato come “restauratore dell'universo”. Questo studio mette in luce come la vocazione di Aureliano fosse non semplicemente di reggere l'Impero, ma soprattutto di rianimarlo.
Beniamino M. di Dario. La via romana al Divino. Julius Evola e la religione romana. Edizioni di Ar. Euro 16,00Con questo studio, l'autore tenta di ricostruire in maniera organica l'interpretazione del culto romano e, più in generale, della civiltà di Roma, data da Julius Evola. Di Dario individua i passaggi-cardine della sua configurazione sviluppando gli accenni presenti nei testi evoliani – compresi alcuni saggi e scritti d'occasione – e soprattutto ripercorrendo lo svolgimento dell'idea di tradizione nella fondamentale opera Rivolta contro il mondo moderno.
Sallustio. Sugli dèi e il mondo. Edizioni di Ar. Euro 9,00 Secondo Saturnino Sallustio fece parte del cenacolo dell'Imperatore Giuliano, che lo definì “uomo da annoverare fra i più illustri dei Greci”. Il trattatello Sugli Dei e il mondo venne composto nel 362 d.C., e fu subito assunto come un ‘catechismo' ufficiale della restaurazione pagana. L'autore fissò, infatti, in una sintesi esemplare, i contorni essenziali della religione olimpica, i suoi simboli fondamentali, le sue grandiose figure.
Giacomo Devoto. Origini Indoeuropee. Edizioni di Ar. Euro 60,00 La fisionomia di una lingua può dare ragguagli sulla fisiologia (e sulla fisiognomica) di un popolo dimenticato dalla storia, restituirne i segni dell'indole, il temperamento ideale, le necessità ideologiche, i valori e i casi vitali? Lo studio dei semi di un idioma può richiamare l'aroma dell'humus umano in cui affondavano? E ancora: una omogeneità linguistica può far presupporre l'omogeneità etnica tra i parlanti? Tanti miraggi e presagi ci dischiudono queste Origini indeuropee di Giacomo Devoto, ricerca sostenuta dal più severo e limpido rigore scientifico, inaudito patrimonio di notizie geografiche, antropologiche, etnologiche, caposaldo delle tesi di indeuropeistica, necessario rimando per chi voglia rendersi consapevole delle ascendenze della propria lingua (e quindi della propria forma mentis, ovvero della propria forma animi) e perfezionarne, radicalizzandolo, l'impiego. Oltre il limes specialistico, oltre il positivismo della parola - la Urlandschaft, l'arcaico universo (senza parole), degli Iperborei?
Adriano Romualdi. Gli Indoeuropei. Origini e migrazioni. Edizioni di Ar. Euro 20,00Gli “iperborei”: etnia reale, ipotesi a posteriori, o suggestione? Questa raccolta di saggi di Adriano Romualdi (1940-1973) costituisce un'ampia introduzione di carattere divulgativo ai punti più controversi della ricerca sugli Indoeuropei: formazione, antropologia fisica, connotati spirituali, espansione geografica e destino di un popolo le cui origini si perdono nella più remota preistoria, ma che conosce e custodisce le radici della nostra cultura.
A. de Vigny. Dafne. Ultimo limes pagano. Edizioni di Ar. Euro 8,00“Albero di vita”, il lauro di Dafne sta qui a simboleggiare il tentativo di restaurazione pagana compiuto da uno degli ultimi grandi imperatori romani: quel Flavio Giuliano, iniziato ai culti di Mithra e filosofo neoplatonico, alla cui tragica esistenza terrena de Vigny ha dedicato questo romanzo affascinante. Dafne è uno dei pochi libri in cui l'appassionata rievocazione di vicende consumate nel, e dal, tempo si converte in evocazione di potenzialità e significati in temporali.
Jean Haudry. Gli Indoeuropei. Edizioni di Ar. Euro 22,00 Sulla scorta dei contributi di George Dumézil e di Emile Benveniste, questo fondamentale saggio si propone di restituirci, nelle dimensioni di una Weltanshauung ‘iperborea', le idee e i significati che hanno generato le istituzioni religiose, giuridiche e socio-economiche della comunità primordiale indoeuropea. L'autore, ora professor emeritus, ha diretto per vari anni, presso l'Università di Lione III, l'Institut d'Etudes Indo-Européennes.
Aldo Braccio. La norma magica. Il sacro e il diritto in Roma. Edizioni di Ar. Euro 8,00 Questo saggio prende in esame i rapporti – non casuali bensì necessari – tra concezione del Sacro e mondo del diritto nella Roma arcaica. L'operare magico e rituale costituiva, allora, la base d di legittimazione dell'agire umano, e il Sacro si manteneva presupposto di ogni diritto o struttura sociale. L'autore documenta vari aspetti di tale realtà e ne segue gli sviluppi nelle epoche successive, fino all'affermarsi del Cristianesimo.I dati vengono trattati con riservatezza, nel rispetto delle norme vigenti, e non verranno divulgati per nessun motivo. Coloro che non desiderano ricevere i nostri comunicati, possono inviarci un messaggio di risposta, recante la scritta 'cancella'; essi saranno quindi esclusi dalla rubrica. In mancanza di richiesta di esclusione, sarà sottinteso il consenso alla spedizione dei messaggi
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