(ASI) Milton Friedman è stato un personaggio straordinario. La sua dirompente capacità comunicativa e la sua chiarezza di pensiero lo hanno proiettato nelle case di milioni di americani non limitandolo quindi ad essere un solitario accademico. Riprendere il modello di un professore che riesce a parlare alla gente comune è quello che l’Istituto Milton Firedman ha voluto fare attraverso il libro “La Parola a Friedman” edito da Jouvence. Attraversi una serie di interviste, in parte inedite in Italia, la pubblicazione consente al lettore, anche non economista, di prendere diretto contatto con la potenza del pensiero e delle proposte del professore di Chicago.
La pubblicazione si apre con la prefazione di Antonio Martino, allievo del professor Friedman a Chicago, da poco scomparso, che ripercorre con una certa nostalgia il primo incontro con il suo maestro statunitense.
Leggendo le sue interviste emerge chiaramente come il modello liberista non può assolutamente considerarsi fallito, rappresentando ancora oggi un faro di sviluppo economico per tutti i Paesi oltreché, in alcuni casi, una condizione necessaria e imprescindibile.
Questa raccolta di interviste traccia un ritratto originale ed articolato dello studioso e rende facilmente accessibile la comprensione del pensiero dell’economista statunitense in particolare nel nostro Paese dove Friedman non è noto ai più ma nel quale il bisogno di seguire la direzione indicata dalla sua scuola di pensiero è sempre più indispensabile.
Il più grande profeta del capitalismo, il teorico assoluto del liberismo, il demolitore del welfare state è sempre stato una figura alternativa, un geniale rivoluzionario, anticonformista e visionario, ha elaborato proposte politiche travolgenti. La sua dottrina si è fondata sulla difesa dell’individuo e delle sue libertà ponendosi contro l’invadenza e le limitazioni della mano pubblica sul privato. Ha teorizzato, in linea con filosofi del calibro di Hobbes e Locke, come lo Stato talvolta possa arrecare più danno che beneficio, ribaltando il convincimento che i cittadini debbano essere sudditi dello Stato.
La libertà è un valore che forse ai giorni nostri troppe volte viene sottovalutato o frainteso, ma che permea la nostra vita e ci ha consentito di arrivare al livello di relativo benessere in cui siamo oggi. Friedman non rinuncia mai a ricordarcelo. Ma ancor di più ci fa monito a non sottovalutare l’uomo e la sua voglia di mettersi in gioco che ci ha consentito di crescere economicamente e socialmente.
Ecco questo è l’obbiettivo de “La Parola a Friedman”.