(ASI) La Reggia di Caserta è una superba costruzione che Carlo III di Borbone volle far erigere a imitazione di quella di Versailles, affidandone la realizzazione a Luigi Vanvitelli che lioperò dal 1752 al 1774.
I materiali che servirono alla costruzione (tufo, travertino, laterizi, ferro, marmo) furono prelevati nelle cave delle località minerarie del Regno (solo il marmo bianco fu prelevato da quelle di Carrara). Galeotti e schiavi mussulmani catturati dalle navi borboniche nel mediterraneo furono impiegati per dare manforte all’opera. Preceduto da una larga piazza delimitata da due emicicli ellittici d’ispirazione berniniana che abbracciano l’intera facciata, il grandioso edificio, composto da cinque piani e dal sotterraneo destinato ai servizi, ha una superficie di 44.000 metri quadri.
È a pianta rettangolare con l’area interna divisa in quattro cortili da due corpi di fabbrica intersecantisi ad angolo retto Gli interni che comprendono 1200 stanze servite da 34 scale e illuminate da 1970 finestre, furono decorati da artisti dell’epoca. Dal portone principale si accede al maestoso atrio, a tre navate divise da pilastri, con aperture laterali sui cortili ed una in fondo, che offre una stupenda prospettiva del parco. Al centro dell’atrio si apre un vestibolo inferiore, rettangolare, decorato da statue tra cui una raffigurante Ercole, forse opera dello scultore ateniese Gliconio, che nasconde l’ingresso al Teatro di Corte.
Di fronte c’è il magnifico scalone d’onore fiancheggiato da due leoni in marmo di Carrara, opera degli scultori T. Solari e P. Persico, per il quale si accede al luminosissimo vestibolo superiore, con ingresso alla Cappella Palatina (a pianta rettangolare con tribuna per la famiglia reale e Logge per dame e cavalieri di corte), da considerare anche agli appartamenti Reali, sontuosamente decorati ed arredati.
Vicino agli alloggi, si trovano la ricca biblioteca, la pinacoteca che custodisce pregevoli opere di artisti dell’800 italiano e olandese ed un salone in cui è situato un artistico presepe settecentesco. La magnificenza della Reggia è accentuata dal Parco che si estende per 120 ettari, impreziosito da stupende fontane e cascate per realizzare le quali il Vanvitelli dovette, superando enormi difficoltà incanalare l’acqua delle sorgenti del Taburno per circa 40Km facendola passare attraverso cinque montagne e sotto tre ponti (Acquedotto Carolino). Nella parte alta del Parco si colloca lo scenografico giardino inglese che abbraccia ben 25 ettari di superficie, opera del botanico G. A Grafer e di Carlo Vanvitelli, con aiuole, piante, fiori esotici, praterie, boschetti e romantici specchi d’acqua.
Del parco fanno parte anche la Peschiera grande, ampio bacino d’acqua contornato da lecci, nel cui centro campeggia un verde isolotto, su cui sorgono un padiglione e la Castelluccia, specie di piccola fortezza a pianta ottagonale costruita nel 1769 per i divertimenti dei giovani principi. San Leucio, prende il nome dal monte sulle cui pendici è scenograficamente disposto. Il borgo, poiché di questo si tratta date le dimensioni, è sorto nel 1700 dove vi era una chiesetta dedicata al vescovo di Brindisi. Il caratteristico paese, fu voluto da Ferdinando IV che vi costruì un grande setificio e vi insediò una colonia alla quale dette un codice di leggi, studiato da Filangeri e Tanucci, considerato un vero capolavoro di diritto. Interessanti anche la vicina Vaccheria, imponente edificio che si sviluppa in lunghezza e che incorpora una chiesa, ed il Casino Reale di Belvedere, altra costruzione voluta da Ferdinando IV, che conserva degli antichi e bellissimi affreschi. L’abitato del paese si affaccia per altitudine in tutta la sua magnificenza sulla spettacolare Reggia di Caserta.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia
Fonte foto Tango7174, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons