(ASI) La storia delle Brigate Rosse, a quasi 50 anni dalla loro fondazione, rimane ancora avvolta per molti versi nel mistero con gli stessi protagonisti che spesso hanno offerto versioni contrastanti sui fatti che li hanno visti protagonisti.
Ha ora cercato di riscrivere quella storia, seppur in forma romanzata, il sociologo Gianremo Armeni che per i tipi della Paesi edizioni ha da poco pubblicato il volume “Bi. Erre. I fondatori”, primo libro di una trilogia che ha appunto per oggetto la storia di uno dei gruppi terroristici più feroci degli anni ’70.
Il libro parte dalla nascita del gruppo armato subito dopo la rivoluzione culturale del ’68 e dal clima nuovo che si stava sviluppando nel nostro paese, da un lato i compagni che ancora parlavano di resistenza tradita, dall’altra l’eversione nera.
Anche se scritto sotto forma di romanzo, l’autore ha cercato di dare al volume un taglio volutamente saggistico che permette al lettore, sia quello esperto sia quello meno informato sui fatti, di farsi una visione d’insieme del tessuto culturale e sociale in cui le BR si formarono – si parte infatti dal cosiddetto nucleo storico - ed in cui iniziarono a reclutare i primi adepti, dalle prime rapine nelle banche per autofinanziarsi al battesimo di fuoco.
Se i brigatisti sono i grandi protagonisti del volume, ampio spazio viene comunque dedicato anche agli uomini dello Stato che li fronteggiarono e che, avendo a che fare con un nuovo tipo di criminalità, dovettero trovare un nuovo modo di indagare.
In attesa dell’uscita del prossimo volume, che tratterà il periodo dal 1974 al 1978, si consiglia la lettura del libro a tutti coloro che sono appassionati di storia italiana e che puntano ad andare oltre la vulgata comunemente accettata per entrare più nel dettaglio dei fatti ed avvicinarsi il più possibile alla verità.
G. Armeni, Bi.Erre. I Findatori, Paesi edizioni, pagg.374 €20,00
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia