(ASI) Chieti – Abbiamo intervistato Luigi Buracchio, autore del libro autobiografico "The Goalkeeper-Il Portiere mai nato". Il libro narra dei sogni di un adolescente di diventare portiere di calcetto, andati sfumati a causa di alcune circostanze della vita con tutte le conseguenze drammatiche del caso.
L'opera, è disponibile per ora solo gratuitamente in versione online all'indirizzo: thegoalkeeperlb.webnode.it . “The Goalkeeper” è una importante testimonianza sociologica sul modo di vedere il mondo da parte di un ragazzo del nuovo millennio.
A tal proposito, abbiamo intervistato l'autore Luigi Buracchio per capire a fondo la sua opera:
Come mai ha scritto questo libro?
«Si tratta della storia di un giovane portiere e del suo sogno sin da bambino. Lo sfondo è piuttosto drammatico però vengono messi in risalto diversi valori dello sport come la purezza di giocare per passione a dispetto della corruzione che oggi caratterizza alcuni sport. Il protagonista del libro nonostante la sua bravura non riesce a raggiungere il suo obiettivo e questo provocherà molta rabbia in lui».
Dietro il suo libro, autobiografico, c’è un disagio sociale-adolescenziale?
«Diciamo di sì e infatti spesso sui social network mi sono lasciato andare sfogandomi duramente ma credo che una persona non debba essere giudicata solo da ciò che scrive, bisogna conoscerla fino in fondo. Il disagio adolescenziale è normale a questa età, ma poi si cresce e si cambia, si matura».
Dove possiamo acquistare il suo libro?
«Tutto è nato perché avevo bisogno di raccontare la mia storia, per cui ho creato un sito che si intitola come il libro “The Goalkeeper”. Per iniziare non ho voluto produrre copie cartacee ma solo e-book».
Ha giocato al Calcio a 5 in Abruzzo, girando molto in questi anni nonostante la sua giovane età, pertanto che idea si è fatto?
«Sì, ho avuto occasione di stare molto a contatto con la natura e vedere bellissimi posti. Il Calcio a 5 si sta diffondendo molto specialmente a Pescara e Città Sant’Angelo».
Una volta in Abruzzo era il Cus Chieti Calcio a 5 la squadra di punta della serie A. Di questo bisogna essere orgogliosi…
«Sì, bisogna esserne orgogliosi con tutto il cuore, però ultimamente mentre le squadre adriatiche si evolvono, i teatini regrediscono per via dei soldi che mancano».
Spera di poter tornare a giocare, magari col Chieti?
«Il titolo “Il portiere mai nato” nasce proprio dal fatto che non sono mai riuscito ad avere un ruolo importante nelle squadre in cui ho giocato e poi ho frequentato solo nelle giovanili…»
E' sempre in tempo, potrebbe ricominciare...
«Magari il prossimo anno…se ci fosse la possibilità ricomincerei. Per ora sto vivendo solo il sogno sfumato di un portiere che può essere definito “mai nato” perché non è riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Ho vissuto dei bei momenti ma resteranno un ricordo, almeno per ora. Nel libro sono descritte anche la storia del portiere sin da bambino e la sua vita personale fatta di incontri, momenti belli e brutti e conoscenze varie».
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia