(ASI) Quella del marchese Giuseppe Ignazio Trevisani è stata certamente una personalita’ forte e molto poliedrica. Non era un “politico nato” : difettava in lui l’arte della diplomazia; pero’aveva una dote: era un “arrabbiato” e come disse Pier Paolo Pasolini, “... un arrabbiato è piu’ stimabile di un rivoluzionario”.
Ma perché una biografia sul marchese Trevisani? E chi era? Nato a Fermo il 23 novembre 1817, allora importante delegazione dello Stato Pontificio, discendente da una antica famiglia veneziana che a causa dei commerci e rapporti economici marittimi con le Marche nel XVI secolo, venne a trasferirsi a Fermo dando origine alla nobile famiglia dei marchesi di San Filippo .Deputato alla Assemblea Costitutente(roma)nel 1849 e sindaco di Fermo tra il 1861 ed il 1878. Fu consigliere Provinciale di Ascoli Piceno, Segretario di Legazione in Persia per conto del Re di Sardegna nel 1860.
Noto soprattutto per essere stato il fondatore dell’Istituto Tecnico industriale “Montani” di Fermo nel 1863
L’autore ricostruisce le principali tappe della vita di Trevisani, e ci accompagna in un viaggio che attraversa tutto l’Ottocento : alla partecipazione alle passioni risorgimentali, il suo amore per la giovanissima moglie Paolina Leoni, figlia illegittima di Gerolamo Bonaparte, del suo legame con la città di Fermo. Con aneddoti e ricostruzioni storiche familiari con l’intento, non di una trattazione eminentemente storica bensì quello di “una narrazione utile... per ricordare un combattivo e onesto signore che si avvicinava alle istituzioni esclusivamente per dare e non per prendere, un esempio da tener presente per il suo magistero di impegno civile e la fulgida rettitudine. Insomma, una lezione morale che ci viene dal mondo dell’altro ieri.”
Il tutto condito da considerazioni, rielaborazioni storiche documentali avallanti la filiazione naturale di Paolina Leoni in Trevisani con re Gerolamo Bonaparte.
Francesco Rosati di Monteprandone