Chi ha avuto la fortuna di partecipare alla cerimonia religiosa, ha provato un senso di pace e serenità, la gradita sensazione di poter isolarsi dalle complicazioni del vivere quotidiano
(ASI) BUENOS AIRES - Il 25 aprile u.s. nella Parrocchia di Santa Rita di questa città, si è tenuta la cerimonia di gemellaggio tra Buenos Aires e Cascia, il municipio dove nacque la “Santa degli Impossibili”. Per l’occasione sono arrivati in questo paese che Papa Francesco definì “quasi alla fine del mondo”, funzionari e invitati speciali dalla Regione Umbria, con a capo il sindaco di Cascia, Gino Emili e i prelati mons. Renato Boccardo e Padre Mario De Santis, tra gli altri. A dare il benvenuto, i dirigenti del “Centro Umbro di Buenos Aires”, i Lucarini: Marcelo presidente e Sergio produttore, che insieme a Claudia Rossi conducono il programma radiofonico “L’Ombelico del Mondo”, nel quale hanno presentato gli illustri ospiti.
Durante la emissione, sono state ricordate le caratteristiche della Regione Umbria. Un territorio che si trova nel cuore del Belpaese, definito una “Gemma incastrata all’interno dell’Italia”. Il suo paesaggio è un mosaico costituito da meravigliose città medioevali, pittoreschi castelli, conventi e chiese che custodiscono tesori dell’arte di maestri come Cimabue, Giotto e Piero della Francesca, tra gli altri. Una regione nella quale ci sono anche antichi insediamenti etruschi e scenari di colline, montagne e stupendi valli, che hanno conferito all’Umbria l’appellativo di “Cuore verde d’Italia”. Allo stesso tempo, e dato che si tratta di una regione dalle profonde tradizioni religiose, viene definita anche come “Terra di Santi e Protettori”, dato che in essa sono venuti al mondo santi come Francesco, Patrono d’Italia, Valentino, protettore degli innamorati, Benedetto, Patrono d’Europa e Chiara, Patrona dei mezzi di comunicazione. E anche Rita da Cascia, protagonista del gemellaggio, la “Santa avvocata dei casi impossibili”, le cui spoglie mortali vengono custodite incorrotte nella Basilica a lei dedicata.
La sera di lunedì 25, quando le prime ombre della notte si posavano sulla città che vive il suo periodo autunnale, giornate grigi e instabili, è cominciata nella parrocchia dedicata alla Santa, la cerimonia religiosa, durante la quale è stato possibile percepire l’atmosfera di pace e spiritualità profonda. In quell'ambiente è iniziata la liturgia con l’accensione della “Fiaccola della Pace”, la cui luce sembrava illuminare il cammino verso l’interno della chiesa. Nell’altare, mons. Boccardo e Padre De Santis, insieme a “sua grazia” Juan Carlos Ares, vescovo ausiliare di Buenos Aires e Padre Luis Costantino, parroco di Santa Rita, hanno celebrato la Santa Messa.
Presente oltre ai numerosi parrocchiani, il console generale Riccardo Smimmo, seduto accanto al sindaco Emili, che indossava la tradizionale fascia tricolore che lo identifica come massima autorità della cittadina. Momento di particolare emozione quando è stata consegnata la reliquia della Santa, un piccolo pezzo di osso - ex ossibus – della beata Rita.
Alla conclusione del rito religioso c’è stato lo scambio di saluti tra le autorità, dove va sottolineato quanto detto dal sindaco Emili: “La splendida terra dell’Argentina mi ha suscitato un’emozione che mai avevo provato, per la calorosa accoglienza, abbiamo trovato un forte legame di sangue che lega questa terra che ci ha donato Papa Francesco. Anche quelle di mons. Boccardo quando ha detto: “Santa Rita è un esempio e, cito testualmente le parole del Pontefice Bergoglio in merito a questa visita speciale nella sua terra: “Porta a tutti i miei saluti, la mia benedizione e pregate per me”.
Una evocazione personale
Nel breve scambio di parole con il sindaco Gino Emili, questo cronista ha avuto occasione di raccontargli un’esperienza personale, che il primo cittadino di Cascia ha ascoltato con particolare interesse: quando vivace bambino, nel maggio 1949, dovette accompagnare la mamma, che voleva recarsi a Cascia per una promessa fatta a Santa Rita. Strade e mezzi di trasporto allora erano a dir poco precari, per cui arrivare a destinazione è stata davvero un’avventura. Giunti a Cascia, oasi di pace e serenità spirituale, abbiamo visitato luoghi emblematici della città, compreso il Monastero delle monache di clausura nella cui cappella, secondo la tradizione, Santa Rita ricevette le stigmate sulla fronte. Un luogo storico dove Rita visse durante 40 anni come monaca agostiniana e dove morì nel 1457, all’età di 76 anni.
La gita fu un’esperienza esaltante e indimenticabile per questo veterano cronista e a quanto pare l’aneddoto è riuscito a suscitare l’attenzione del sindaco, il quale in maniera spontanea mi ha gentilmente invitato ad assistere nel mese di maggio alla “Tre giorni di Celebrazioni Ritiane di Cascia”, che finiscono il 22, ricorrenza della Festa di Santa Rita.
Tornando al programma previsto dall’agenda, la comitiva umbra è stata ricevuta dall’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Mario Poli, per poi visitare l’ambasciatore d’Italia Teresa Castaldo. Durante l’incontro, la diplomatica ha manifestato il suo fervente desiderio di visitare Cascia al più presto, hanno raccontato i membri della delegazione. Inoltre ha ricordato “gli ottimi rapporti tra Italia e Argentina, delle sue attività e delle grandi opportunità offerte da questa terra”.
Per chiudere l’escursione, la delegazione ha visitato il Santuario della Madonna di Luján, ritornando in Italia il 28 aprile. Certamente gli incontri con la comunità e personaggi di Buenos Aires sono stati un’esperienza positiva per i visitatori, che difficilmente sarà dimenticata. Al riguardo il Sindaco ha manifestato un suo sincero augurio: “Aspettiamo la Fiaccola a Cascia, insieme a tante persone buone che ci hanno accolto e siamo sicuri che i casciani sapranno ricambiare con affetto e fraternità”.
Walter Ciccione
(Tribuna Italiana - http://www.tribunaitaliana.com/)