(ASI) Firenze. C'è anche un'elegante immagine in bianco e nero della Gioconda di Leonardo da Vinci in temporanea esposizione nella Sala degli Autoritratti degli Uffizi – scattata nel dicembre del 1913 - nella mostra che si è inaugurata oggi nella Sala del Camino del complesso Vasariano, con il titolo "Ieri. I Musei".
Curata dalla direttrice del Gabinetto Fotografico della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, Marilena Tamassia, fino al prossimo 1° febbraio 2015 (dal martedì alla domenica ore 8.15-18.50, libero accesso con il biglietto d'ingresso agli Uffizi) l'esposizione propone una cinquantina di fotografie storiche, scelte tra le migliaia disponibili, scattate dagli operatori interni del Gabinetto Fotografico - fondato nel 1904 – unitamente al materiale realizzato in anni precedenti. Si tratta di scatti che testimoniano le mutazioni avvenute nell'esposizione delle opere d'arte nei musei, nell'arco di circa un trentennio e che riguarda alcuni allestimenti storici della Galleria degli Uffizi, della Galleria dell'Accademia, della Galleria d'Arte Moderna, del Museo di San Marco e del Cenacolo di San Salvi realizzati tra la fine dell'Ottocento e il 1920 circa.
Oltre al capolavoro di Leonardo temporaneamente esposto agli Uffizi (in seguito al suo ritrovamento dopo il furto del 1911 al Louvre), è possibile ammirare un allestimento poco noto della Tribuna del David, nella Galleria dell'Accademia, così come una curiosa soluzione espositiva di alcune colonne nel Chiostro di San Domenico del Museo di San Marco.
Questa sorta di indagine a ritroso nel tempo documenta i cambiamenti di percorsi espositivi, di allestimenti e di fruizione del museo come contenitore di opere d'arte e come promotore culturale, cambiamenti che la fotografia aiuta molto a evidenziare.
La visita al museo dei primi del Novecento era parte di percorso di istruzione: vi si entrava come in chiesa, aggirandosi tra le sale con occhio ammirato e guida alla mano. Le fotografie storiche in mostra presentano sale vuote, silenti, spazi carichi di storia dove si consuma il rito dell'iniziazione culturale.
Nel XIX secolo riprodurre le sale dei musei per mezzo della fotografia non era semplice, richiedeva tecniche e saperi agguerriti: era necessario un tempo di posa lungo nelle varie sale, che spesso avevano un'illuminazione adeguata alla conservazione, ma non agli scatti fotografici. I fotografi "primitivi" hanno saputo superare i limiti imposti dalla tecnica, regalandoci queste inquadrature suggestive di ampi spazi silenti e malinconici, che contrastano con la folla variopinta di oggi.
Le fotografie di allestimenti museali storici sono sia strumenti utili per il processo di costruzione dell'immagine dei musei stessi, sia un documento di rara importanza e bellezza. Infatti i fotografi, come le guide, forniscono al viaggiatore una documentazione essenziale e condensata dei musei e dei capolavori che li attendono.
La scelta antologica della mostra impone limiti precisi, che non consentono una completa presentazione di tutte le fotografie degli allestimenti storici dei musei fiorentini, bensì una selezione rappresentativa della grande ricchezza dell'archivio del Gabinetto Fotografico della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino.