(ASI) Le fotografie di Mark Cooper hanno corredato la pratica per la candidatura dei paesaggi vitivinicoli del Monferrato a venire annoverati dall’UNESCO tra i siti “patrimonio dell’umanità”.
L’Associazione Nazionale Città del Vino ne ha presentato una raccolta in mostra a Palazzo Paolo V di Benevento nel programma di eventi promossi dall’UNESCO al Forum Universale delle Culture, manifestazione che ogni anno richiama l’attenzione internazionale in una diversa città del mondo e nel 2014 si svolgeva a Napoli e in Campania fino al 22 giugno, mentre la 38esima Commissione dell’ente sovranazionale riunita a Doha, in Quatar, deliberava l’inclusione dei Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato nell’elenco di siti di interesse e valore universale. Appena le opere sono giunte di ritorno in Monferrato, il fotografo ha subito colto “al volo” l’opportunità offerta dall’Hotel Candiani di esporle al pubblico monferrino, a cui le ha presentate con un incontro che si è svolto nel pomeriggio di martedì 15 luglio.
Con l’occasione, i promotori dell’iniziativa hanno richiamato l’attenzione sul tema STATO DELL’ARTE, ICONOGRAFIA DEI PAESAGGI MONFERRINI E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO.
A condurre il dibattito aperto agli interventi degli interessati era Alberto Angelino, giornalista di Casale Monferrato che lavora alla milanese Lead Communication, un’agenzia di relazioni pubbliche che cura immagine e ufficio stampa per diverse aziende nazionali e multinazionali. Dalla propria duplice prospettiva di monferrino e professionista nella capitale italiana dell’economia e dell’editoria, focalizzando il “nocciolo della questione” Angelino ha osservato: «Il Monferrato possiede tante ricchezze, moltissime e variegate, tra cui queste fotografie straordinarie, come le hanno giudicate anche i critici più severi. Immagini significative, perché espressive ed eloquenti, inoltre sorprendenti, che fanno sorgere spontanea la domanda “dove sono questi posti?” e a molti che non lo conoscono ancora, o che lo confondono con altri, più rinomati, del Piemonte, fanno scoprire la meraviglia di questo territorio».
Mark Cooper ha spiegato di essersi stabilito in Monferrato vent’anni fa improvvisamente, per amore della donna che ha incontrato per caso e subito sposato, e vi ha cominciato a lavorare facendo qualsiasi mestiere, soprattutto nel campo dell’agricoltura, abbandonando la carriera avviata a Londra di fotoreporter inviato in tutti i paesi del mondo, soprattutto in Medio Oriente e Africa settentrionale: «Ho conosciuto questa terra mettendo le mani nelle sue zolle e raccogliendone i frutti. Poi ho ripreso l’attività di fotografo facendo servizi locali e un giorno, mentre realizzavo il reportage per un matrimonio, un imprenditore edile mi ha chiesto di fare delle riprese aeree delle sue costruzioni. Non avevo mai fotografato “in volo” e, osservando il panorama del Monferrato dall’alto, sono rimasto colpito dalle figure dei campi e vigneti, così da allora la mia ricerca si è focalizzata su di loro da questa prospettiva».
Con le proprie immagini artistiche Mark Cooper mette il evidenzia la bellezza e il valore paesaggistico dei patrimoni ambientali del Monferrato in relazione alle tradizioni e attività agricole del territorio. Una visuale che ha dato spunto ad Andrea Desana, esperto di agricoltura e presidente del Circolo Culturale Ottavi, lo spunto per fare il punto sullo “stato dell’arte” della promozione dei beni agro-alimentari del territorio: «Il riconoscimento UNESCO a paesaggi vitivinicoli e infernot aiuterà molto a far conoscere i nostri vini e prodotti gastronomici. Per sfruttare questo incentivo bisognerà avere molta cura nel salvaguardare l’ambiente, tutelare le attività agricole distintive, valorizzare le qualità caratterizzanti dei prodotti e le denominazioni di origine, dalla DOC alle DOP e DeCo». Quindi, emblematicamente, Desana ha donato a Cooper una copia del libro “Figli dei territori”, pubblicato nel 2013 nell’ambito delle celebrazioni del 50esimo anniversario della DOC.
L’argomento ha coinvolto il pubblico, tra cui erano presenti il sindaco di Mombello Monferrato - Maria Rosa Dughera, la presidente dell’Associazione La Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato - Cristina Valterza e la referente del Consozio MonDO - Elisa Barbano e Ima Ganora - presidente di Associazione Le Muse che organizza il Festival Bacco & Bach. Sono intervenuti l’architetto Rosa Cappa, il critico di arte fotografica Andrea Repetto, il curatore di eventi culturali Piergiorgio Panelli, la presidente dell’Associazione Paolo Ferraris Assunta Prato e la titolare di Locanda dell’Arte Maria Sormani. Convenendo che le fotografie artistiche di Mark Cooper hanno la valenza, e lo straordinario potere, di illustrare aspetti iconici del Monferrato, tutti hanno concordato unanimemente sull’utilità di capirne il valore e “appropriarsene” come immagini rappresentative del territorio. Al termine del dibattito, Mark Cooper e Andrea Desana sono scesi dal tavolo dei relatori per raccontare, insieme alla fotografa Stefania Monsini e ai referenti del Parco Fluviale del Po e dell’Orba, dell’Antica Riseria San Giovanni di Fontanetto Po, della Associazione Sapere Sapori e per Hotel Candiani e Locanda dell’Arte, la storia dell’iniziativa che li ha coinvolti, tutti insieme, e in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino.