Lo spettacolo di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani è interpretato da Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton e parla della vita di chi si risveglia dal coma, portandone in scena i segni, le debolezze, la forza, le durezze e i suoi protagonisti, con il loro dolore a anche la loro inaspettata e liberatoria comicità.
Conosciuti per il loro teatro dai tratti crudi e iperrealisti, le loro opere create attraverso elaborati collage di testi presi da giornali, dialoghi colti per strada, televisione, radio, i “babilonesi” Valeria Raimondi ed Enrico Castellani stavolta non solo si confrontano con il reale ma lo portano dentro al teatro e lo offrono direttamente al pubblico: Pinocchio è infatti realizzato con gli Amici di Luca, associazione teatrale formata da persone uscite dal coma, che si auto rappresenteranno in scena.
Lo spettacolo nasce dalla domanda che Castellani e Raimondi hanno rivolto ai membri dell’Associazione: «Perché fate teatro?» La risposta è stata: «La società ci ha respinti, accantonati, isolati, fare teatro è l’unica possibilità per tornare a mettere un piede dentro la società Il teatro ci permette di tornare a realizzarci, ad affermarci, a riconoscerci. Ci permette di gridare il nostro malessere, di rivendicare il nostro ruolo, di esprimere la nostra umanità. Abbiamo incontrato quel mondo che sempre vogliamo fotografare, raccontare e restituire. Un'umanità da ascoltare e amplificare senza pietismo, paternalismo né razzismo. Pinocchio è la loro umanità. Le loro e le nostre debolezze e incoerenze. L'eterno contrasto tra innocenza e consapevolezza: assunzione o fuga dalle responsabilità. Ascoltare il grillo parlante o il gatto e la volpe, andare a scuola o entrare nel teatro di mangiafuoco, seguire lucignolo o chiedere consiglio alla fata, ubbidire al padre o fare di testa propria.
Pinocchio è le nostre tentazioni. Le nostre contraddizioni. Le nostre bugie.
Pinocchio corrisponde al nostro bisogno di fare un teatro necessario. Un teatro dove la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza senza essere mediata dalla finzione. Dove l'attore non attore mette in gioco il suo vissuto, la sua inconsapevolezza, la sua sincerità. il suo vissuto, la sua inconsapevolezza, la sua sincerità. Dove ad essere determinanti non sono la perizia e la tecnica ma la verità di corpi e vite che parlano da soli. È questo il paese dei balocchi?”
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.