La mostra, curata da Massimiliano Bisazza, sarà visitabile dal 4 al 17 settembre a Milano presso la Galleria Statuto 13, in Via Statuto (zona Brera).
Durante la Settimana della Moda tutta la zona di Brera sarà particolarmente frequentata da un pubblico di tendenza e di alta immagine testimoniale.
La mostra avrà come tema principale, ma non unico, il ritratto e presenterà le ultime opere di Angelo Buonumori sviluppate secondo due filoni: uno pittorico, più classico, e l’altro frutto di una particolare ricerca figurativa.
In ambedue le linee espressive, alla componente figurativa si affianca quella letteraria che, attraverso la composizione di un acrostico creato sulle iniziali del nome di battesimo della persona ritratta, mira al completamento della narrazione personale del soggetto.
Fra le persone ritratte spiccano personaggi della cultura, dell’arte, dello sport e dello spettacolo come il professor Stefano Zecchi, i grandi fotografi Ferdinando Scianna e Irene Kung, l’attore Alessandro Haber, lo chef Gianfranco Vissani, l’allenatore Serse Cosmi e altre personalità del mondo della cultura e dell’arte.
Si tratta di opere di grande formato realizzate parte con la tecnica della pittura ad olio su tela, altre impiegando la stampa digitale su cartoni speciali.
Dopo questa mostra, lo stesso gallerista ospiterà un’altra mostra di Angelo Buonumori, presso lo spazio Laboexpo in Foro Buonaparte, sempre a Milano. La mostra si terrà nel 2014 con date ancora in fase di definizione.
Angelo Buonumori nasce a Perugia il 31 ottobre 1946.
Consegue il Diploma di Maestro d’Arte nel 1963, quindi la Maturità in Arte Applicata presso l’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia nel 1969.
Successivamente si forma artisticamente presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.
Indirizza fin dall’inizio il proprio interesse artistico verso il design industriale e la creatività pubblicitaria collaborando con alcune importanti imprese nazionali e internazionali.
Dal 1966 al 1978 opera all’interno dei Servizi Creativi della IBP (Industrie Buitoni Perugina);
Nel 1978 diventa Account Supervisor della BBDO International.
Nel 1979 diventa Direttore Creativo Immagine e Prodotto della Nazareno Gabrielli collaborando come designer anche con la Maison Cartier.
Nel 1982 diventa Direttore Creativo Immagine e Prodotto presso la Igi & Igi - Primigi.
Nel 1986 fonda la Thema, un’agenzia di Design e Comunicazione che ha operato ed opera per diverse marche italiane ed europee, di cui è Direttore Creativo e Amministratore Delegato.
L’avere collaborato fin dall’inizio con imprese operanti sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, in stretto rapporto con alcune tra le principali Agenzie Italiane di Pubblicità (Leo Burnett, CPV, Leader, Publinter WPT), oltre all’esperienza fatta nella BBDO Internazionale, ne fanno un profondo conoscitore di tutte le tecniche e le realtà del mondo della Comunicazione.
Sua creazioni sono presenti nel museo “Perugina” e nella collezione storica “Nazareno Gabrielli”.
Dal 1993 al 2011 è stato docente di Teoria e Tecnica della Comunicazione Pubblicitaria del TEP (Corso di Laurea in Tecnica Pubblicitaria) presso l’Università per Stranieri di Perugia.
Dall’A.A. 2011 – 2012 è docente di Design della Comunicazione e Elaborazione Grafica Digitale presso la ComPU (Laurea Magistrale in Comunicazione Pubblicitaria)
Ha svolto e svolge con continuità attività di docenza e testimonianza in numerosi Corsi e Master dedicati al Marketing e alla Comunicazione organizzati da importanti Istituti come Camera di Commercio, CNA, Assoprom, Eurostrategie, Diogene, 3° PTA - Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, Associazione Nazionale Dottori Commercialisti, ecc.
Nel 2006 ha tenuto un workshop sul tema “Comunicazione: creare valore nello studio professionale” al Congresso Nazionale Unitario dei Ragionieri e Dottori Commercialisti. Roma, Novembre 2006.
E’ stato prima Coordinatore regionale per l’Umbria, poi Consigliere Nazionale, quindi membro del Collegio dei Probiviri della TP (Associazione Nazionale Pubblicitari Professionisti).
La sua attività artistica si completa attraverso la ricerca figurativa che lo vede attivo nella partecipazione a rassegne collettive e mostre personali in Italia e all’estero.
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Testo critico su Angelo Buonumori
A cura di Massimiliano Bisazza
Profili Inversi
La sensazione che s’innesca osservando i “Profili inversi” di Angelo Buonumori è alquanto istintiva e si libra tra il contesto aulico e quello introspettivo.
Come all’interno di un anagramma le opere di Buonumori posso donarci, al contempo, prospettive e tematiche che contengono il contrario di quanto percepito. Un’azione complessa che questo artista perugino riesce a condire con un sapiente uso del colore, della tecnica ad olio e della figurazione diretta - anche se a volte può celare messaggi misteriosi - ed anatomicamente perfetta.
In effetti la matrice grafica si svincola volentieri dalla matrice tecnica per “tuffarsi” a sua volta in quella della pittura, pura e vera, che solo chi ha una profonda conoscenza esperita in lunghi e approfonditi anni di ricerca e di studio è in grado di esprimere così magistralmente.
Sonda i profili ed i ritratti di persone a lui care, note e non, nell’intento di condurci in una sua dimensione personalissima dove ciò che appare può appunto essere esattamente il contrario di quello che è. Operazione concettuale che ci consente di apprezzare maggiormente il “fare arte” di Buonumori; operazione che a sua volta può viaggiare parallelamente rispetto alla nostra mera libertà cognitiva di leggere in maniera più libera e soggettiva i suoi componenti artistici.
Sento e vedo un rimando alla ritrattistica cinquecentesca ed alle luci che invece siamo in grado di apprezzare in quelle opere del seicento mitteleuropeo. Ma la novità sta nella scelta di sfondi totalmente bianchi o totalmente scuri, monocromatici oserei direi, che coniugano la fascinazione del passato a quella del contemporaneo. L’amore e lo studio dell’antico (si pensi a Tiziano, a Velazquez) è a mio avviso sondabile nei dipinti tanto quanto nelle opere grafiche. In egual modo si evince l’intenzione intimistica e personalistica dell’artista.
Pietro Aretino - grande estimatore e amico del grande pittore Tiziano Vecellio - affermava: “Non si insegna mai troppo quello che mai non si impara abbastanza” e si riferiva alle Arti Liberali tanto quanto alle Arti Meccaniche. Angelo Buonumori ha profondamente appreso cosa significhi dipingere e continua a sperimentare cimentandosi sempre in nuove scoperte e sperimentazioni (proprio come ci spiega Aretino nel suo aforisma, ndr.)
Anche quella del ritratto parodistico è una delle sue “divagazioni artistiche” e dimostra come sia in grado di passare con intelligenza ed ironia dall’introspezione meditativa a quella decisamente più sarcastica o goliardica.
L’amore per la ritrattistica ci è più affine se cominciamo e comprendere che l’artista riflette hic et nunc un immagine del proprio “Se” in quella del soggetto ritratto e come in un gioco di specchi riesce a raccontarci qualcosa di più intimo ed autoreferenziale (anche negli autoritratti dunque..) ma, paradossalmente…ci parla di un altro soggetto: Il ritratto, appunto.
Allora non resta che “specchiarsi” o ri-specchiarsi nel diaframma artistico delle opere di Angelo Buonumori e, come percepisco da queste ultime, si può anelare a comprendere meglio sia la sua arte, la sua persona che quanto di auto-riferito riesco a ri-trovare addentrandomi mentre osservo i suoi quadri.